Pescara, sul letto del fiume che muore...

02 Settembre 2011   14:01  

Più che un fiume sembra un campo di calcio e il gabbiano che, invece di nuotare, cammina sulle acque, la dice lunga sullo stato del Pescara. I cittadini si lamentano, ci dicono che le alghe stanno andando in putrefazione, che, soprattutto di sera c'è un odore insostenibile, tra zanzare, insetti e sovente anche topi. Il fiume che taglia in due la città e fa parte della città stessa attende da tempo il sospirato dragaggio.

Di ieri la notizia dei 2 milioni di euro in arrivo per il dragaggio del porto commerciale in attesa di dragare il porto canale. Non solo i pescatori in alto mare, più che fiume, ma anche gli imprenditori marittimi che rivendicano gli stessi diritti della marineria. Perdite in termini economici ed occupazionali per il mancato dragaggio le hanno avute anche loro ed annunciano il ricorso al Tar per bocca di Bruno Santori.

"La Regione si è occupata, giustamente, di prevedere fondi e risarcimenti per la marineria - ha detto Santori - ma non ha fatto altrettanto con le imprese commerciali che pur hanno avuto gravi perdite in termini economici ed occupazionali, per le quali è previsto, tra l'altro, il cosidetto "de minimis". Stiamo progettando azioni di carattere amministrativo come il ricorso al Tar per impugnare la delibera di giunta", conclude. Intanto per il prossimo 4 settembre è prevista la fine del collegamento con la Croazia. Proprio a causa dei bassi fondali, il catamarano della Snav, come noto, è stato costretto ad abbandonare Pescara per Ortona.

Anche qui, secondo Bruno Santori, pur non potendo essere i bilanci, definitivi, si è registrata una flessione di passeggeri rispetto agli anni scorsi. Non resta dunque che attendere che riprendano i lavori di dragaggio, deciderà il Ministero dell'Ambiente, ma si spera entro fine settembre, perchè una città che dal Pescara prende il nome non può permettersi di perdere il proprio fiume.


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