Piano spiagge Pescara, il WWF: "Non c'è stata mai nessuna condivisione"

21 Dicembre 2015   12:34  

Il WWF interviene in merito alle polemiche sul “piano spiaggia” di Pescara con una precisazione: il WWF Chieti-Pescara ha partecipato, insieme a pochissime altre associazioni, a una delle due sole riunioni alle quali, a quanto ci risulta, sono stati invitati ambientalisti.

In quella circostanza il WWF ha ribadito di avere a suo tempo firmato articolate osservazioni contro il Piano Demaniale Marittimo della Regione Abruzzo, in particolare per quanto riguarda lo spropositato aumento delle cubature.

Da parte del Comune è stato affermato invece che non c’erano possibilità di modifica per cui la discussione, brevissima, non è entrata nel merito del piano, presentato peraltro in una bozza che, secondo le avvertenze della stessa amministrazione municipale era in più punti da riguardare e da controllare.

Ci si è limitati ad affrontare – a livello di discussione e non di articolate proposte - poche questioni particolari, come gli accessi al mare, la visibilità da garantire e la percentuale di spiagge libere. Si era tra l’altro – lo diciamo a titolo di curiosità – chiesto di usare nel testo il termine corretto “battigia” invece di “bagnasciuga”, che ricalca un famoso errore di Mussolini ma non sappiamo neppure se questo consiglio è stato seguito.

Ci si era lasciati infatti con l’intenzione annunciata di incontrarsi di nuovo per approfondimenti ma non ci sono stati ulteriori appuntamenti, quanto meno non con il WWF.

Avere discusso su alcune minime questioni, senza poter entrare nella sostanza, non significa in alcun modo che  il piano sia stato “concordato” né tantomeno “approvato”.

Il WWF ribadisce quanto già sostenuto, insieme a Legambiente, Italia Nostra e ad altre associazioni, in relazione al Piano Demaniale Marittimo della Regione riportando le frasi iniziali delle più recenti osservazioni, quelle presentate il 24 aprile dello scorso anno (che si allegano nel testo integrale) in occasione di una audizione in IV Commissione regionale, osservazioni che ovviamente valgono anche per il piano comunale là dove segue pedissequamente scelte che riteniamo profondamente sbagliate: 

«Le scriventi associazioni ritengono che il documento contenente “Modifiche al PDM regionale”, oggetto della seduta fissata in data odierna sia, per quanto riguarda la parte urbanistica, assolutamente inaccettabile.

È acclarato come sia indispensabile attuare politiche di riduzione del consumo di suolo e   del peso urbanistico nelle nostre città, in un momento in cui  i problemi idrogeologici del nostro territorio nonché i cambiamenti climatici stanno aumentando fenomeni  che sempre più spesso si manifestano distruttivi.

Invece, in assoluta controtendenza, Il PDM presentato prevede aumenti di cubatura spropositati su un litorale, quello abruzzese, già al 90% cementificato e occupato da strutture per gli usi più svariati. Inoltre si prevede di aumentare l'occupazione del fronte mare riducendo drasticamente la Vista Mare».

 


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