Il Tar salva 469 cervi, agricoltori lasciati senza soluzioni, Pietrucci e Albano: “Ora l’Assessore Imprudente si dimetta, non ne azzecca una!”
Dopo la sentenza del Consiglio di Stato che aveva accolto il ricorso delle associazioni ambientaliste, ieri mattina il TAR, a stagione della caccia ormai chiusa, ha preso atto della "mancanza di interesse a una pronuncia di merito”, salvando così i 469 cervi che la destra regionale voleva abbattere a tutti i costi.
Una vittoria importante per tutto l’Abruzzo “Regione verde d’Europa”, che fa della presenza di animali selvatici un vanto e un motivo di attratività turistica (Pescasseroli 1 mln di visitatori annui). Un altro catastrofico fallimento invece del mandato dell’assessore Emanuele Imprudente che, anche dopo le 140mila firme raccolte, le manifestazioni e il ricorso accolto dal Consiglio di Stato, ha continuato a rifiutare il confronto con le associazioni di categoria e a non voler ascoltare le associazioni ambientaliste e noi forze d’opposizione che gli indicavamo soluzioni preventive ed alternative all’abbattimento, le stesse che da anni è la scienza ad indicare per la convivenza tra attività agro-silvo-pastorali e fauna selvatica, che nessuno ha mai asserito possa essere scevra di problemi.
Martedì abbiamo incontrato e ascoltato i rappresentanti del mondo agricolo abruzzese, che hanno manifestato davanti l’Emiciclo a L’Aquila perché abbiamo ovviamente a cuore le ragioni di un settore volano per la nostra regione, che ha bisogno di risposte concrete che, dopo sei anni di gestione del centrodestra, non sono arrivate.
Il pagamento degli indennizzi negli anni infatti è stato pesantemente ridotto, con rimborsi del tutto insufficienti che coprono appena il 15-20% dei danni riscontrati. E’ necessario invece dare contributi agli agricoltori per l'installazione di recinzioni, sistemi dissuasivi e protezioni per allevamenti e colture.
Ma sopratutto è fondamentale un confronto tra associazioni ambientaliste, quelle venatorie e degli agricoltori, per ascoltare e trovare insieme soluzioni condivise diverse dall’uccisone dei cervi. Un confronto che l’Assessore Imprudente non ha mai messo in campo nonostante i nostri richiami continui, come non ha voluto prendere in considerazione gli inviti dei Sindaci disponibili a prendere una parte dei cervi nei loro territori.
Ennesima prova che l’Assessore prende in giro tutti con la sua inerzia e farebbe meglio a riconsegnare le deleghe che ha su Parchi, Ambiente e Agricoltura.
Per lui non resta che dimettersi! Non è infatti la prima volta che si fa promotore di iniziative che si mostrano puntualmente sbagliate.
Basti pensare allo scellerato tentativo di riperimetrare il Parco Sirente Velino, respinto dalla Corte Costituzionale, ai vincoli a Campo Imperatore che voleva togliere ed invece ha finito per inasprire, ai fondi promessi per il rifacimento della rete idrica, di cui se saremo fortunati vedremo il 20% di quanto annunciato, visto che la Regione Abruzzo manderà indietro l’80% delle risorse comunitarie per incapacità di spesa e per mancanza di cofinanziamento, all’inerzia sulla vicenda del Traforo del Gran Sasso che lo vedeva coinvolto su diverse competenze.
Ma purtroppo la lista è lunga. Più in generale il Vice Presidente di Marsilio infatti, non ha inciso per niente su tutte le vicende che hanno riguardato il territorio aquilano che dovrebbe rappresentare.
Ad esempio non si è opposto allo spostamento della sede regionale del soccorso alpino a Pescara; diede infatti parere contrario alla risoluzione Pietrucci, sostenuta anche anche da Mannetti e Santangelo, che riportava a
L’Aquila la sede regionale del CNSAS; non ha detto una parola sulla realizzazione del Covid Ospital a Pescara, quando a L’Aquila stavamo addirittura con le tende blu della protezione civile davanti al pronto soccorso; non ha detto niente sulla sproporzionata sede unica regionale in riva all’Adriatico dimensionata su 22000 metri quadri, quando l’esigenza degli uffici regionali Pescaresi è di 13000; è rimasto in silenzio sul trasferimento della Corte dei Conti a Napoli e sulla sede regionale di Confindustria a Pescara; non ha conferito alcuna parola di contrarietà al metanodotto Snam che sventra l’Appenino. Per non parlare del suo assoluto silenzio in tema sanità, sui precari ASL1, in tutti questi anni sul San Salvatore e sull’Ospedale di Avezzano, nonché sulla medicina territoriale, con la vicenda della chiusura dei nuclei delle cure primarie e delle guardie mediche del tutto insufficienti sui nostri comuni montani, o sulla realizzazione della Casa di Comunità all’interno del San Salvatore.
Una mancanza di protagonismo e una manifestazione di esplicita inettitudine non più accettabile, a fronte di una presenza costante nelle sagre delle porchette, negli slow food e nei viaggi in Nord Europa o in America. Tutte attività ludiche e gastronomiche che poco hanno a che vedere con la soluzione dei problemi degli abruzzesi, a partire dalle vicende delle popolazioni residenti all’interno dei Parchi e delle difficoltà connesse alla convivenza delle aree antropizzate con le specie animali.
Per tutto questo Marsilio farebbe a ritirargli le deleghe di Assessore all’ agricoltura, ai parchi e la Vice presidenza di Regione Abruzzo.
Pierpaolo Pietrucci Consigliere regionale Partito Democratico
Stefano Albano Segretario PD Provincia dell’Aquila