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Ricevo dal consigliere provinciale del Pd Pierpaolo Petrucci e pubblichiamo:
''Quello che è accaduto in Provincia, con l'arresto del direttore generale Specchio, costituisce un fatto increscioso e inquietante.
L'aspetto più deteriore della vita amministrativa e della politica, la corruzione, quel cancro che sta minando la fiducia dei cittadini nella classe dirigente, aprendo la strada a pericolose derive populiste, e che ha portato il Paese sull'orlo del collasso, è stato, ancora una volta, consegnato all'attenzione di una cittadinanza sempre più spaesata e scoraggiata.
Se le accuse mosse dai magistrati al dirigente provinciale fossero confermate saremmo davanti a reati commessi contro il Paese e contro lo Stato di diritto, reati per duplici aspetti vergognosi: perché incarnano, ancora una volta, il volto dell’amministrazione e della politica becera, disonesta, parassita e volgare, dalle quali non ci sentiamo rappresentati, ma che paghiamo di tasca nostra, e perché si sono consumati ai danni di una popolazione terremotata, anzi, dei suoi figli.
Una vergogna che muove una serie di domande e di inquietanti quesiti.
Già, perché il presidente della Provincia Del Corvo come, purtroppo, negli ultimi tempi altri suoi colleghi in altre Regioni e Province ci hanno abituato, ha provato a mettere in scena il poco probabile teatrino del "non mi sono accorto di nulla".
Difficile credere che un uomo di fiducia del Presidente, da lui scelto e caparbiamente voluto in quel ruolo, al pari del precedente Segretario Generale dell'Ente, tanto da far declassare, a suo tempo, la Provincia, pur di poter nominare quest'ultimo nonostante non avesse i requisiti, non rispondesse a colui che lo aveva scelto.
Difficile credere che il Presidente non abbia visto atti che passano di regola sotto il naso del vertice politico amministrativo, anzi, da esso prendono le mosse e traggono gli indirizzi.
E se così fosse, vuol dire che abbiamo un Presidente, in balia di tutti i Lucignolo e di tutti i Gatti e tutte le Volpi di questo mondo.
Come consiglieri di opposizione, peraltro, ed io in primis, contestammo quella nomina, insieme con tutte le altre alle quali aveva alacremente provveduto il Presidente all'indomani della sua elezione, fin dal luglio del 2010, bollandole come inequivocaboli espressioni di un centro di potere geograficamente ben definito e localizzabile nel "feudo", elettorale e politico, dello stesso Presidente.
Oggi, pertanto, su questa vicenda Del Corvo deve fare chiarezza pubblicamente, davanti al Consiglio Provinciale.
Potrebbe innanzitutto cominciare con il chiedere scusa all’intera provincia.
Dopo il clamore di questa vicenda che, lo ricordiamo, è nata da un'inchiesta giornalistica della trasmissione Report seguita ad una denuncia del PD provinciale e comunale, e che è stata oggetto di un'interrogazione parlamentare presentata dall'Onorevole Lolli, il Presidente della Provincia non può cavarsela dicendo: "Non c'ero, e se c'ero dormivo".
Sono i soldi degli italiani che stanno tirando la cinghia, quelli con cui il dirigente festeggiava ad escort e champagne, sono le scuole dei bambini e dei ragazzi terremotati quelle che si trovano al centro di questo scandalo, è il futuro di un intero territorio quello che è stato mercificato per una vacanza in un resort, diventata, evidentemente, una triste consuetudine delle amministrazioni corrotte.
Deve spiegare soprattutto, il Presidente, come mai si sia voluto finanziare, con i soldi stanziati per la ricostruzione degli edifici scolastici danneggiati dal sisma dell’Aquila, la ristrutturazione delle scuole dell’intero Abruzzo, lasciando a L’Aquila soltanto le briciole.
Deve spiegare ancora come mai con i soldi stanziati per il terremoto del sei aprile sono state ricostruite le scuole dell’intera regione, quando gli studenti dell’Aquila passeranno ancora tanti inverni nei moduli scolastici provvisori.
Deve dirci perché ha difeso e portato avanti quelle scelte opache, liquidando con arroganza ogni domanda sollevata da chi aveva il diritto di sapere, per informarne i cittadini.
Molte cose dovranno essere chiarite e spiegate, in particolare alle opposizioni ed ai cittadini.''
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