Pil, Abruzzo in caduta libera: ormai è una regione del Meridione

Mancini (Ugl): puntare su turismo e agricoltura

24 Agosto 2010   15:54  

Dal rapporto dell’ufficio studi della Confcommercio sugli andamenti economici delle regioni italiane negli ultimi quattro anni, l’Abruzzo si colloca esattamente nel Meridione marcando sempre più una distanza dall’area centrale del Paese da cui arrivano invece i primi buoni segnali della ripresa.
Da i dati della Confcommercio emerge che la Val d’Aosta è in cima alla classifica e la Campania in coda e che cresce la ricchezza prodotta dalle regioni del Centro Italia, mentre diminuisce quella prodotta dal Nord Ovest e restano sostanzialmente stabili sia il Mezzogiorno che il Nord-Est.
In questo quadro l’Abruzzo è la regione più produttiva del Sud, ma sembra lontano dai dati economici del Centro Italia con un Pil pro capite inferiore di un quarto rispetto alla regione meno ricca del Nord, la Liguria.
In termini assoluti, Val d’Aosta, Lombardia, Trentino ed Emilia Romagna sono le regioni con il maggior prodotto pro capite (oltre i 32mila euro), mentre all’estremo opposto ci sono Campania e Calabria con meno di 17mila euro.
La produttività media del Mezzogiorno risulta pari al 56,2% di quella del Nord-Ovest.

PAOLUCCI (PD): CHIODI CAMBI PASSO

"L'economia abruzzese sta continuando a precipitare verso le regioni meridionali. L'incertezza occupazionale dell'industria viene amplificata dalle stime di Confcommercio che dimostrano che l'Abruzzo nel 2010 si allontana dal Centro Italia, e torna ormai a livelli da Mezzogiorno". Lo afferma il segretario del Pd Silvio Paolucci*, commentando la crisi occupazionale della Val di Sangro e le stime di Confcommercio sull'economia delle regioni italiane, pubblicate oggi, e che prevedono per l'Abruzzo una crescita del Pil nel 2010 di 0,6 punti, al di sotto della media nazionale (0,7) e inferiore alle regioni dell'Italia centrale (1 per cento). "Confcommercio prevede che quest'anno il Pil abruzzese crescera' al di sotto della media italiana, negli stessi termini delle regioni meridionali" sottolinea Paolucci, "mentre l'Italia centrale crescera' piu' del Nord. Questo non solo dimostra che il centrosinistra e' in grado di creare stabilita' e benessere nelle regioni che amministra da sempre, ma anche che con Chiodi l'Abruzzo e' immobile. Una crescita dimezzata rispetto alle regioni limitrofe vuol dire far perdere all'Abruzzo occasioni preziose: le imprese e le famiglie sono allo stremo delle forze. Chiodi si accorga che l'Abruzzo e' in affanno e cambi subito passo: sblocchi i fondi europei e faccia partire i cento milioni di investimento per il campus dell'automotive. Noi siamo pronti a rimboccarci le maniche, perche' l'Abruzzo non torni indietro".

Ai microfoni del Tg di Rete8 il segretario regionale dell'Ugl Geremia Mancini


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