Disservizi digitali senza preavviso: in Abruzzo cittadini tagliati fuori da pratiche e servizi fondamentali, mentre il sito istituzionale tace sul reale motivo dello stop.
Da oltre 48 ore, il portale dei servizi digitali della Regione Abruzzo risulta inaccessibile per una non meglio precisata “manutenzione programmata”. Nonostante si tratti di una sospensione prolungata, nessuna comunicazione preventiva è stata diffusa ai cittadini, né sui canali ufficiali né attraverso i media locali. Il risultato è che migliaia di utenti si trovano improvvisamente impossibilitati a gestire pratiche amministrative, certificazioni, prenotazioni sanitarie e richieste legate ai servizi pubblici digitali, con conseguenze tangibili soprattutto nelle aree più disagiate e periferiche della regione.
Un avviso, pubblicato solo il 18 maggio sul sito istituzionale, segnala genericamente una "interruzione programmata dei servizi informatici" dal 18 al 20 maggio, ma l’informazione è arrivata fuori tempo massimo per la maggior parte degli utenti, creando code agli sportelli e una pioggia di lamentele sui social. In un territorio come l’Abruzzo, dove la digitalizzazione rappresenta spesso l’unico ponte tra cittadini e istituzioni, un blackout simile — soprattutto senza un’adeguata informazione preventiva — risulta anacronistico e controproducente.
A peggiorare la situazione è l’assenza di dettagli tecnici: non è stato chiarito quali servizi siano interessati, né quali siano le motivazioni alla base dell'intervento. Nessuna nota è stata diffusa alla stampa o agli enti locali per facilitare l’assistenza agli utenti.
In un’epoca in cui la trasformazione digitale è indicata come la via maestra per l’efficienza amministrativa, quanto accaduto in Abruzzo sembra un passo indietro. La mancanza di trasparenza e comunicazione istituzionale rischia di erodere ulteriormente la fiducia dei cittadini nei confronti della pubblica amministrazione.
Intanto, sui social e nelle chat dei comuni, si moltiplicano le richieste di chiarimenti, mentre resta il dubbio: se era davvero una manutenzione “programmata”, perché nessuno l’aveva annunciata per tempo?