Precari Regione Abruzzo, la telefonata dell'assessore

Perchè i co.co.co. non accettano i concorsi?

20 Maggio 2010   08:19  

Saranno pubblicati entro la fine del mese dalla Regione Abruzzo i bandi di concorso con i quali l'ente si appresta ad assumere oltre 150 persone a tempo determinato.

I vincitori del concorso andranno a costituire un elenco al quale si attingerà nel caso si rendessero necessarie sostituzioni ai dipendenti regionali piuttosto che la realizzazione di progetti a termine o per esigenze straordinarie.

A dare il via libera all'espletamento delle procedure concorsuali è intervenuta a dicembre 2009 una delibera di giunta regionale, l'indirizzo politico.

Tanto è vero che a 120 dei 289 co.co.co. della Regione Abruzzo non è stato rinnovato il contratto nel corso del 2009. Ma quelli che hanno avuto la fortuna di vederselo rinnovare per un altro anno adesso battono cassa.

Intanto martedì mattina, i bandi elaborati dagli uffici del Personale, sono stati inoltrati a quelli del Bollettino per la loro successiva pubblicazione. Si, agli uffici del Bura, proprio dove c'è una parte di quei precari interessati a partecipare al concorso che hanno avuto, così, la possibilità di prenderne visione in anteprima.

Nel frattempo, all'Emiciclo la seduta del Consiglio regionale veniva sospesa per dare modo ai capigruppo di incontrare una delegazione dei precari. In serata sembra che l'assessore al Personale abbia telefonato al dirigente del settore per chiederle  se fosse ancora possibile temporeggiare prima di dare mandato agli uffici di pubblicare i bandi.

Si è parlato di una “soluzione politica”, che potesse mettere d'accordo un po' tutti. Una nuova infornata indisturbata da eventuali partecipazioni esterne avrebbe fatto comodo trasversalmente.

Nessuna norma nazionale consente procedure di stabilizzazione, e la dirigenza non può abdicare alla politica il proprio ruolo di gestione. Per questo evidentemente, con un certo rispetto istituzionale e dei ruoli, il dirigente sembra abbia declinato l'invito dell'assessora. Avendo, per di più, solamente adempiuto ad un indirizzo politico, quello arrivato con la delibera di giunta di dicembre.

L'unico modo per “andare in contro” ai precari, visto che ai posti pubblici si accede solo per concorso, è quello di prevedere un punteggio maggiore, in sede di concorso, a chi ha precedenti esperienze nella pubblica amministrazione. I bandi insomma riconoscono sì la professionalità acquisita, ma da parte di tutti coloro che hanno lavorato nella P.a., e non solo ai co.co.co. interni.

Inoltre, i prossimi concorsi non metteranno neanche stavolta la parola fine alla precarietà. I vincitori avranno infatti un contratto a tempo determinato per un anno, rinnovabile per ulteriori dodici mesi.


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