Precari delle Asl manifestano per le vie di Pescara

09 Marzo 2009   11:51  

Quasi un centinaio di precari della Asl abruzzesi stanno manifestando a Pescara per chiedere la stabilizzazione. La manifestazione, organizzata dalle rappresentanze sindacali di Rdb, Cobas e comitato precari, ha preso il via dalla sede della direzione generale della Asl di Pescara, da cui ora lavoratori e sindacati si stanno muovendo in corteo per arrivare all'assessorato regionale alla sanità, dove chiederanno un incontro con l'assessore Lanfranco Venturoni e il commissario Gino Redigolo. "Chiediamo si faccia il tavolo di concertazione - ha sottolineato Cesare Barboni del comitato precari - e si cominci un percorso reale per la stabilizzazione, altrimenti a giugno vi saranno altri 200 disoccupati solo a Pescara". Barboni ha ricordato che a fine febbraio sono scaduti solo nel capoluogo adriatico i contratti a 45 edp e che ora a rischiare di tornare a casa sono gli infermieri. Per lavoratori e sindacalisti la Regione deve trovare una soluzione. "Le risorse - ha aggiunto Barboni - ci sono e la spesa per la stabilizzazione dei precari è irrisoria". Alla manifestazione hanno aderito anche i rappresentanti del partito dei Comunisti dei lavoratori di Rifondazione Comunista. Maurizio Acerbo ha sottolineato che è già stata approvata in Consiglio regionale una risoluzione che impegna la giunta ad individuare una soluzione per questi lavoratori. Per Acerbo c'é una logica ragionieristica di tagli che consiste nel "mandare i cittadini verso la sanità privata aumentando la spesa. Bisogna rispettare i lea livelli essenziali di assistenza e quindi non si può tagliare indiscriminatamente". 

SAIA: GRAVISSIMA SITUAZIONE A SEGUITO DELLE MISURE IMPOSTE DAL GOVERNO

Inaccettabile il licenziamento dei 700 precari i quali dopo essere stati utilizzati per anni con compensi molto limitati, anni durante i quali hanno consentito il funzionamento di alcuni servizi, vengono sospesi in tronco dal lavoro.
Ciò sta già causando gravissimi disagi ai Cittadini abruzzesi che si rivolgono alle strutture del S.S.N.
La stretta finanziaria imposta dal Governo Berlusconi, attraverso il commissario Redigolo, rappresenta un intollerabile ed inspiegabile insulto ai tutti gli abruzzesi.

Come è possibile che si faccia pagare ai lavoratori precari ed ai Cittadini malati le colpe dei politici che hanno mal gestito la sanità negli ultimi anni e soprattutto nel quinquennio della Giunta Pace di centrodestra, anni durante i quali, mentre si impoveriva la sanità pubblica veniva aumentato il budget per i privati: da 87 a 134 milioni di euro.
Un aumento continuo e costante che aveva trovato un fase di arresto soltanto durante i 5 mesi in cui l’assessorato era stato affidato al prof. D’Annunzio, noto primario cardiologo, che forse proprio per questo fu prontamente rimosso!

Va ricordato inoltre che, prima di lasciare, la Giunta Pace aveva stipulato l’accordo con i privati che prevedeva che il budget non potesse essere ridotto prima del 2008! Né è stata esente da colpa la Giunta Del Turco che, a parte le note vicende che sono all’attenzione della magistratura e che coinvolgono alcuni assessori, insieme ai predecessori della Giunta Pace, pur non potendo ridurre il budegt, avrebbero potuto e dovuto vigilare sugli accreditamenti, sull’apertura di nuovi reparti, sull’appropriatezza dei ricoveri ecc… e non l’hanno fatto!.

Ingiusto, inaccettabile e vergognoso, che oggi le conseguenze del malgoverno e del malaffare, il Governo Berlusconi lo voglia far pagare ai lavoratori precari ed ai Malati!

Il gruppo P.d.C.I. alla regione Abruzzo fa appello a tutte le forze politiche di maggioranza ed opposizione, alle forze sociali, alle organizzazioni sindacali ed alle associazioni di Malati affinchè si faccia fronte comune per esigere dal Governo di recedere dalla rigida posizione assunta nei confronti della nostra Regione e di tutti gli abruzzesi.

Il gruppo dei Comunisti Italiani alla Regione auspica altresì che la Giunta Chiodi abbandoni questo atteggiamento di subalternità nei confronti del Governo nazionale e del suo Capo e, nel rappresentare la grave situazione creatasi, esiga dal Governo e dal Commissario Redigolo quella flessibilità necessaria per far si che ai Cittadini abruzzesi venga consentito il diritto costituzionale alla salute.

Il P.d.C.I. si dichiara disponibile ad affrontare insieme a tutte le altre forze politiche che lo vorranno un piano di risanamento economico della sanità abruzzese che possa, con la necessaria gradualità fare rientrare il debito della sanità, coniugando una politica di risparmio e razionalizzazione con la necessità di aumentare efficienza e funzionalità dei servizi.

Il consigliere regionale Antonio Saia fa infine presente che appare contraddittorio il fatto che, mentre sia il precedente Governo che quello attuale si sono fatti carico di affrontare il problema della stabilizzazione dei precari in Abruzzo si esegue un frettoloso licenziamento!.
Contraddittorio è anche il fatto si stia procedendo alla sospensione dei precari dopo che l’intero Consiglio regionale ha approvato alla unanimità , (e quindi anche con l’assenso di maggioranza e Giunta), una risoluzione che chiedeva di soprassedere dai suddetti licenziamenti.

MASCITELLI: RECUPERIAMO GLI 86 MILIONI DI EURO DALLE CLINICHE PRIVATE

"Possiamo inviare tutte le carte e i bilanci delle ASL che vogliamo alla Corte dei Conti, come suggerisce il Sen Di Stefano, ma non e' questo che risolve il problema del rischio di nuove tasse con gravissime ripercussioni sul sistema produttivo e sociale della nostra regione". Lo ha dichiarato il Coordinatore regionale dell'IdV senatore Alfonso Mascitelli entrando nel merito della discussione che si e' avviata sul bilancio in rosso della Regione Abruzzo e in attesa di conoscere la proposta che verra' presentata dalla Giunta. "Alcuni mesi fa - ha proseguito il senatore Mascitelli -, in una riunione messa a verbale, era stato comunicato dagli organi della Regione ai Ministeri dell'Economia e della Salute la possibilita' di procedere al recupero di crediti pregressi per circa 86 milioni di euro per sovrafatturazione delle cliniche private. Questi crediti esistono o non esistono? E se esistono ce li vogliamo riprendere o non riprendere? Visto che andiamo alla ricerca di una copertura di 94 milioni di euro. A questo vogliamo aggiungere - prosegue Mascitelli - se si e' finalmente in grado di rendere operativa, e non solo tentata, la ricontrattazione dei tetti massimi di spesa con la sanita' privata, che avrebbe gia' dovuto produrre secondo il Piano di rientro consistenti risparmi. Si vuole o non si vuole ridefinire questi risparmi? O dobbiamo perdere altro tempo a vantaggio e guadagno dei soliti noti, ricercando i tagli in settori meno protetti . Se la politica locale, durante la campagna elettorale - conclude Mascitelli -, ha firmato cambiali in bianco e ora deve pagarle con l'omissione o distraendo l'attenzione, non si puo' pretendere che ne' noi ne' gli abruzzesi staremo in silenzio"

CONFESERCENTI: RAZIONALIZZARE LA RETE OSPEDALIERA

"Gli ultimi dati sul disastro finanziario della Regione, accompagnati dall'ampliarsi della crisi dei consumi, non lasciano molte scelte alla politica: non si puo' condannare a morte una intera comunita', con le sue imprese, i suoi lavoratori dipendenti, i suoi pensionati, in nome di un sistema sanitario che non possiamo piu' permetterci". Lo afferma il presidente regionale di Confesercenti, Beniamino Orfanelli. "Per questo - sottolinea il presidente dell'associazione imprenditoriale- e' ora necessario che la Regione si faccia carico di un disegno di riordino della rete ospedaliera che sia capace di non badare alle clientele e agli interessi di qualche politico locale: occorre intervenire subito, senza aspettare le prossime scadenze elettorali. Gli imprenditori, stanchi di vedersi tarpare le ali e della continua minaccia di nuove tasse, chiedono ora, e in tempi rapidi, una drastica riduzione e diversificazione della rete ospedaliera, e una riorganizzazione del personale a favore di quegli ospedali dove c'e' invece carenza di organico. Come avviene nelle aziende in crisi, occorre limitare assunzioni, consulenze, esternalizzazioni". "La realta', aggiunge il direttore regionale di Confesercenti - Enzo Giammarino - e' che l'Abruzzo non puo' permettersi di vivere con un bilancio ordinario divorato dalla sanita' e di restare in attesa dei bandi comunitari per lo sviluppo economico: c'e' necessita' anche di risorse ordinarie, che possono arrivare solo con una coraggiosa riduzione dei costi e l'introduzione di una Asl unica regionale. Da quindici anni la sanita' e' diventata infatti l'alibi in nome del quale continuare a contrarre debiti e non fare scelte: ma la prossima volta che ci siederemo al tavolo del partenariato economico, vorremmo discutere della razionalizzazione della rete e di come uscire da questa voragine, e non trovarci di fronte alla solita formula del 'non possumus' a causa della carenza dei fondi. E' urgente - secondo Giammarino - reperire fondi per l'accesso al credito delle piccole e medie imprese e per la promozione turistica, che sono i volani della ripresa, e spingere le banche a stanziare un plafond per il credito alla Pmi. Diciamo un forte no a nuove tasse, anche perche', mentre la politica fa galleggiare un sistema sanitario extralarge senza miglioramenti nella qualita' dei servizi, il 2008 si chiude con un saldo pesantemente negativo nel commercio e nel turismo: sono state costrette a chiudere i battenti ben 2.467 imprese commerciali e 413 fra alberghi e pubblici esercizi, con un saldo negativo nella natimortalita'. Anche per questo riteniamo che il bilancio di previsione 2009 debba essere ampiamente discusso nelle sedi istituzionali e nel partenariato economico prima di essere approvato. Nel rapporto con le imprese la nuova giunta sembra essere partita infatti con il piede giusto: e' giunto il momento di stringere rapidamente i tempi".


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