Premio Emigrazione di Pratola

01 Ottobre 2007   11:39  
Si è distinta anche quest’anno la 31ma edizione “Premio Emigrazione” di Pratola Peligna (L’Aquila) per la qualità delle opere e dei personaggi premiati dalla qualificata giuria, della quale fa parte Angelo De Bartolomeis, presidente dell’Associazione culturale organizzatrice “La voce dell’emigrante”. Al Teatro comunale di Pratola - città da pochi mesi guidata da Antonio De Crescentiis, giovane sindaco molto appassionato del tema emigrazione nonché componente anche lui la giuria del Premio – le istituzioni sono state rappresentate anche dall’onorevole Antonio Razzi, deputato italo-svizzero di origine abruzzese, e da Donato Di Matteo, presidente del Cram Regione Abruzzo. Fra tutti i premiati è certamente spiccato il Premio “Onore al merito” al professor Nicola Perone, famoso ginecologo di Houston in Texas (Stati Uniti), originario di Pianella (Pescara), con la seguente motivazione: “Per aver onorato l’Italia e l’Abruzzo con la ricerca scientifica medica e tecnologica”. “Onore al merito anche ad Antonio Peragine (di Bitetto, Bari) “per incarichi pubblici di prestigio e per il contributo alla soluzione dei problemi dell’emigrazione” e Filippo Scassa (Saint Filarie, Quebec, Canada) “per aver onorato il lavoro italiano all’estero attraverso iniziative sociali e filantropiche”. Partito dall’Abruzzo 37 anni fa, Perone (nella foto di Gabriel De Pamphilis, è a destra, premiato da Razzi) ha ringraziato del premio sottolineando il fatto che “dove si nasce e cresce fa parte delle proprie radici e, quindi, indimenticabili. Inoltre, il mio essere abruzzese mi è stato di enorme aiuto nella carriera, perché noi abbiamo quell’intelligenza e quella praticità che non ci permette di perderci in chiacchiere. Insomma, ‘teneme la coccia tosta’, e poi siamo dotati di quell’ottimismo che non ci fa scoraggiare mai. Siamo, nel complesso, umani e, quindi, ben accettati ovunque”. Non è un caso, ha concluso Perone, se in Usa, “pur essendo una comunità numericamente inferiore a quelle di altre regioni del Sud Italia, sono molti gli abruzzesi che hanno avuto successo: ricordo Dean Martin, Rocky Marciano, Perry Como, Henry Mancini o l’attuale arcivescovo di Houston Daniel Di Nardo”, dimenticando John Fante, subito ricordato a Perone e pubblico da un’altra premiata. Alcune colonne sonore del geniale compositore Mancini, originario di Scanno e scomparso pochi anni fa, o di Astor Piazzola e Carlos Gardel, sono state poi suonate dal bravo chitarrista Angelo Ottaviani. Le parole di Perone hanno particolarmente “toccato” Di Matteo che nel suo discorso di saluto, complimentandosi con l’organizzazione per la “bella iniziativa in una bella città”, ha ringraziato il collega medico Perone per il messaggio: “Bisogna, però che le radici abruzzesi vadano trasferite ai figli e nipoti – ha detto il Presidente del Cram – che non hanno la conoscenza diretta del territorio. Io ripeto sempre che chi non conosce le proprie radici è come se fosse orfano”, chiedendo a Perone e agli abruzzesi illustri nel mondo di entrare nelle nostre Associazioni di emigrati “ancora strutturate in maniera nostalgica e poco collegate alle realtà che contano nei paesi di residenza dove, invece, abbiamo tanti abruzzesi importanti come Perone”. Di Matteo ha anche ribadito l’impegno del Cram verso i giovani con le tante iniziative a sostegna della cultura, lingua, formazione, borse di studio, così come per gli abruzzesi indigenti concentrati in Sudamerica, “dove abbiamo avviato progetto di assistenza socio-sanitaria”. Anche Razzi, che è pure componente il Cram, si è associato alle parole di Perone e Di Matteo: “E’ vero, siamo ‘cocce toste’ noi abruzzesi e se siamo quattro parlamentari su 18 eletti all’estero il motivo c’è”, ha spiegato l’unico “Onorevole operaio” della Repubblica italiana emigrato in Svizzera da Giuliano Teatino (Chieti). “Noi lasciamo sempre segni positivi e mai negativi”, ha aggiunto Razzi, ricordando che pure gli abruzzesi, nonostante le propria serietà e onestà hanno dovuto subire in Svizzera il razzismo elvetico che faceva spesso trovare fuori dei locali la scritta “vietato l’ingresso ai cani e agli italiani”. La giuria, composta anche da Vincenzo Centorame, Liliana Biondi, Vittoriano Esposito e Pina Di Berardino all’esito dei lavori rivolge il proprio ringraziamento agli autori e ai partecipanti alla manifestazione. Ha assegnato anche i seguenti premi, in ordine di classificazione: saggistica: Enzo Papi di Roma, Paola Cecchini di Pesaro, Enrico Pugliese. Segnalati: Armando Gnisci e Nora Moll di Isernia. Giornalismo: Goffredo Palmerini (componente Cram) di Paganica (Aq), Generoso D’Agnese di Pescara, Vittorio Giorgi di Caserta. Segnalati: Maurilio Giangregorio di L’Aquila e Gianna Sallustio di Molfetta (Ba). Narrativa edita in tema di emigrazione: Dino Lalli di Assergi (Aq), Igiaba SCEGO, Carmelo Vaccaro (Ginevra, Svizzera). Premi speciali sono andati a Nicky Di Paolo e Alberto Vascon di Siena. Narrativa inedita: Antonio Pirro di Bari, Clara Terribile di Mosciano Sant’Angelo (Te), Gabriella Anna Paola Di Loreto di Raiano (Aq). Segnalata Giuliana Marcozzi di Giulianova (Te). Poesia edita: Benito Sablone di Chieti, Anila Hanxhari, albanese di Atessa (Ch), Benito Galilea di Roma. Segnalato Umberto Cerio di Larino (Cb). Poesia inedita in tema di emigrazione: Giuseppe Tirotto di Castelsardo (Ss), Giovanni Caso di Siano (Sa), Domenico Luiso di Bitonto (Ba). Segnalata Ines Desideri di Lanciano (Ch).

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