Premio Laudomia Bonanni: dall'Irlanda di John Deane, alle parole libere dei carcerati

Serata finale il 22 ottobre al Ridotto del Teatro Comunale

11 Ottobre 2011   13:35  

Torna per la decima volta il Premio letterario Laudomia Bonanni, dedicato alla memoria della grande scrittrice aquilana morta nel 2002 e oggi considerata dalla critica una delle voci poetiche più potenti e originali del '900.

Il concorso, che avrà come momento topico la cerimonia del 22 ottobre al Ridotto del teatro comunale del'Aquila  si articolerà in quattro sezioni: poesia edita, edita opera prima, opere di studenti, infine la sezione dedicata ai componimenti dei detenuti degli istituti di pena.

Ospite d'onore di quest'anno il grande poeta John Deane. Nelle sue poesie canta un terra invernale e dura, eppure di luminosa e delicata bellezza, di gente che ha spigolosità del cardo e le tinte della pietra, ma capace di lealtà e profonda umanità. Canta Deane la sua verde e fredda Irlanda, parlando al cuore degli abruzzesi.


Il programma

Mercoledi 12 ottobre ore 10.00
Biblioteca carispaq. la giuria tecnica incontra quela delgi studenti per la designazione dei finalisti e del vicnitore.

Sabato 22 ottobre ore 11.00
Il poeta  Jhon Deane incontra  gli studenti del liceo scientifico dell'Aquila

Sabato 22 ottobre: ore 18.00
Serata finale della X edizione del premio. Presenta Andrea Fusco

Lunedi 24 ottobre: ore 10.30
Carcere circondariale dell'Aquila: John Deane incontra i detenuti.

Chi è Laudomia Bonanni 

Laudomia Bonanni nacque a L'Aquila, in una famiglia di condizione modesta l’8 dicembre 1907. Per lunghi anni fu maestra elementare nei villaggi della montagna abruzzese, faccia a faccia con la disperazione dei più poveri. Dopo una serie di scritti giovanili si rivelò nel 1948 vincendo da outsider, con il romanzo breve Il fosso e il racconto Il mostro, un concorso per inediti organizzato a Roma dal più importante circolo letterario della capitale, il salotto Bellonci. Mai, come ne Il fosso, la biblica tragedia del sottoproletariato rurale era stata descritta con tanto realismo e così intensa partecipazione. La «terribile acutezza di sguardo» dell’Autrice, il suo impegno civile, la raffinatissima sua prosa suscitarono lo stupore dei critici; lo scritto, edito da Mondadori insieme ad altri due racconti, vinse nel 1950 anche lo storico Premio Bagutta, per la prima volta assegnato ad una donna. In seguito Laudomia alternò, ai drammi della miseria contadina, quelli della fatiscenza piccolo-borghese, con una dirompente analisi della famiglia tradizionale (già visibile nei romanzi degli anni’30, che sono tuttora inediti): Palma e sorelle (lunghi racconti, 1954) ebbe il Premio Soroptimist; L’imputata (romanzo, 1960) il fondamentale Premio Viareggio; L’adultera (romanzo, 1964) il Premio Selezione Campiello. Di queste ultime opere esistono le traduzioniin lingua francese e spagnola. Altri titoli: Vietato ai minori (1974), scene dal vero, frutto di una ventennale consulenza presso il tribunale dei minorenni; Città del tabacco (1977), raccolta evocante fatti e figure del tempo di guerra; Il bambino di pietra (romanzo, 1979) sul rifiuto della maternità naturale; Le droghe (romanzo, 1982) sul valore della maternità simbolica. Del 2003, postumo, è La rappresaglia, morte di una partigiana catturata al nono mese di gravidanza e fucilata subito dopo il parto. La Scrittrice collaborò a vari quotidiani con una grandiosa costellazione di elzeviri di terza pagina. Laudomia Bonanni condusse un’esistenza schiva e riservata. Il volontario abbandono dello scrivere (1985), l’auto-esilio in una orgogliosa solitudine e la mancata ristampa dei suoi libri concorsero a sbiadirne il ricordo presso i contemporanei. Morì a Roma quasi dimenticata il 21 febbraio del 2002; viene ora riscoperta come eccelsa interprete del Novecento italiano ed europeo.

 

servizio di Filippo Tronca

montaggio di Marialaura Carducci


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore