Dopo la Sevel , anche la Pelliconi scala la classifica dei
record. L’azienda di Atessa, infatti, dopo aver raggiunto tutti gli obiettivi
prefissati nel proprio piano industriale, si appresta a dare ai lavoratori
un premio di produzione di ben 2.140 euro, il secondo più alto in Val di Sangro,
stabilito dall’intesa che l’azienda ha sottoscritto con le rappresentanze
sindacali unitarie di fabbrica (Rsu)
Un momento più che positivo per la Pelliconi e per i suoi 220 dipendenti che porteranno
a casa 200 euro in più rispetto allo scorso anno e un risultato importantissimo
anche per i sindacati. “Il premio fissato alla Pelliconi è tra i più alti in
Val di Sangro, ma anche in Abruzzo”, commenta Fausto Antonucci, membro della
segreteria provinciale della Fiom-Cgil. “La soddisfazione per questo risultato
è tanta, anche fra le maestranze dello stabilimento. La Pelliconi dimostra di
essere un’azienda con la quale si può discutere”.
"E’ un premio ottenuto grazie al coinvolgimento di tutti i lavoratori, i
quali hanno permesso di raggiungere gli obiettivi aziendali", dice Marco
Pantalone, delegato di fabbrica della Fim-Cisl. “Il risultato è positivo e
rappresenta una risposta ai problemi salariali dei lavoratori”, ribadisce Marco
Di Rocco, segretario provinciale Fiom: "Questo premio è frutto della
contrattazione, che resta l’unico strumento efficace in tal senso. Chi predica
aumenti economici individuali per meritocrazia dovrebbe riflettere su quanto
avvenuto alla Pelliconi".
Aria di bufera si respira invece alla San Marco di Atessa e Lanciano,
produttrice di protezioni stradali e componenti per Fiat, Sevel e Iveco, in cui
nei giorni scorsi i dipendenti hanno scioperato per il mancato rinnovo del
contratto aziendale. La richiesta di aumento
dei salari di 560 euro, proposta dai sindacati è stata ridimensionata e
rilanciata dalla direzione per un tempo limitato di quattro anni. I sindacati ,non
contenti della decisione, si sono
opposti e per protesta hanno dichiarato lo sciopero.
La situazione rimane in bilico anche alla Verlicchi di Casoli, azienda dell’indotto
Honda, sempre a causa del contratto interno e del premio di risultato, non
ancora definiti con la direzione. (IP)