Presentati i quattro referendum contro i costi della politica. Pio R

28 Giugno 2007   13:21  
Eccoli, freschi di vidimatura, i quattro referendum contro i costi della politica proposti dal Movimento città per vivere. Li sventola orgoglioso l´ex-parlamentare Pio Rapagnà, in prima linea in questa difficile battaglia. Da ora e fino al 28 settembre parte la corsa per la raccolta delle firme; ne servono non meno di 24.075 ed è possibile firmare anche presso gli uffici dei Comuni di residenza, presso notai, giudici di pace e gazebo allestiti dal comitato promotore. La parola passerà al Consiglio regionale e se i referendum saranno accolti, potranno essere votati a primavera. Analizziamo i quattro quesiti referendari nel dettaglio: Il primo, modulo color marrone, propone l´abrogazione delle indennità dei consiglieri e degli assessori regionali. L´indennità dei consiglieri Regionali è pari a 8.082,31 euro al mese, quella del presidente della Regione e del presidente del Consiglio Regionale è pari a 11.812,61 euro. Gli assessori guadagnano invece 10.569,17 euro, ovviamente al mese. Il secondo modulo, color rosso, chiede l´ abrogazione del trattamento aggiuntivo di carica dei consiglieri e assessori regionali, come ad esempio la diaria di partecipazione ai lavori del consiglio, che fa lievitare lo stipendio di altri 3.000 euro circa. Il terzo referendum, a cui si riferisce il modulo color verde, propone l´abrogazione dei vitalizi di cui godono gli ex-consiglieri cessati dal mandato. Godono è il termine esatto: con solo tre anni di legislatura e contributi versati si ha diritto ad una pensione di 3.170 euro, parzialmente reversibile ai familiari. Con sedici anni di mandato si arriva ad un vitalizio di 6.658 euro, per una vecchiaia senza l´assillo di arrivare alla quarta settimana. Ultimo referendum, modulo color blu, chiede la decadenza degli organi di vertice degli enti strumentali della regione. Tali enti sono ottanta e, secondo Pio Rapagnà, sono in buona parte inutili alla collettività, e costituiscono un pozzo di san Patrizio per un esercito di amministratori di rigorosa nomina partitica, molto spesso professionalmente non all´altezza dell´incarico. I presidenti, per fare qualche esempio, guadagnano fino a 4mila euro mensili, un commissario straordinario 6.465 euro mensili. "Tutto questo inaccettabile scialo - spiega Pio Rapagnà - costa ai contribuenti abruzzesi 200 milioni di euro, un´enormità, di cui beneficiano poco più di di 3mila personaggi sistemati con nomina politica. Se i nostri referedum andranno a buon fine si potrà ridurre quasi du terzo questa cifra. Si avranno cioè ben 140milioni di euro da utilizzre per politiche davvero a favore dei cittadini". ll fine tecnico del referendum è abolire le leggi regionali che fissano le indennità, i vitalizi e le dirigenze degli enti: azzerare tutto e costringere la Regione a ripresentare leggi che fissino compensi più bassi, eliminino d´ora in avanti i vitalizi, abattino il numero degli enti. " I nostri politici - ironizza Rapagnà - potrebbero farsela da soli questa riforma, ma vogliamo dargli una mano...". La vera antipolitica - incalza poi l´ex-parlamentare - sono i loro stipendi, la loro inefficienza, la loro malafede. Non questa irripetibile occasione che si offre ai cittadini di riportare un pò di decenza nei palazzi del potere". Per informazioni su modalità di voto e contenuti del referendum: http://piorapagna.spazioblog.it/ FT FT

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