Presunti scarichi a mare e Abbandono di rifiuti, Sasi sotto accusa, sequestrati 12 depuratori

29 Aprile 2015   12:06  

Un autentico scempio dal punto di vista ambientale, quello che, se si dimostreranno fondate le ipotesi della Procura di lanciano, potrebbe essere in atto nel territorio del Sangro-Aventino.

Le ipotesi della magistratura parlano, a quanto si apprende, di numerosi reati contro l'ambiente, che andrebbero dallo scarico fognario direttamente in mare (con danneggiamento delle acque), abbandono di rifiuti e depuratori malfunzionanti, inattivi oppure attivi senza le necessarie autorizzazioni.

Una situazione che avrebbe indotto la Procura a mettere sotto accusa la Sasi, ente gestore del servizio idrico per i Comuni del Sangro-Aventino, accusata di pecche nella gestione, e culminata con la disposizione del sequestro di 12 depuratori, accolta dal gip "in quanto le violazioni ambientali riscontrate dagli organi di controllo e dai consulenti tecnici del pubblico ministero sono persistenti, tuttora in atto e derivanti da una programmatica, pervicace e dolosa gestione degli impianti".

I depuratori in questione sono quelli di Santa Liberata, Cerratina e Villa Martelli a Lanciano, località Pagliaroni di Treglio, Vallevò e Cavalluccio di Rocca San Giovanni, località Valloncello, Ianico e Osento di Atessa, località Civitella di Santa Maria Imbaro, località Zappetti di Bomba e località Sangro di Quadri.

Dagli accertamenti, sarebbe del resto emerso come gli impianti sarebbero stati del tutto privi di protocollo di monitoraggio e di adeguati controlli microscopici sui fanghi, oltre che non adeguatamente sottoposti a manutenzione ordinaria e straordinaria.


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