Previsione terremoti, per il prof. Panza nuove speranze da incrocio dati sismici

17 Luglio 2013   15:33  

I terremoti non si possono prevedere con precisione, eventi come quello dell'Aquila non era prevedibile in alcun modo, ma non per questo la scienza si è fermata a guardare e analizzare post, cioè dopo l'evento.

Si aggiunga a questo il terrore causato dallo sciame che si è sviluppato in Toscana, nella Luggiana e le ipotesi, qui si di fantasia, di un sisma devastante e recorsivo in sud Italia, probabilmente a Messina.

Raccogliamo la testimonianza del prof. Giuliano Panza, professore di sismologia presso l'Università di Trieste.

Per il cattedratico siamo ancora lontani dalla previsione degli eventi sismici, ma possiamo incrociare i dati delle due tecniche utilizzate fin'ora: il metodo, probabilistico e quello deterministico, che si basano su principi piuttosto differenti: mentre i primi, infatti, partono da un'analisi storica degli eventi sismici in una certa porzione di territorio, e calcolano quindi la probabilità che un altro evento possa accadere, quelli deterministici rilevano quello che succede attualmente in quella regione, individuando i "sintomi" che possono far ipotizzare un nuovo sisma.

Lo stesso Panza crede che in questo caso possono nascere dei sospetti se:

(A) le piccole scosse diventano più frequenti,
(B) tendono a raggrupparsi nel tempo,
(C) si verificano simultaneamente in aree distanti
(D) presentano un aumento della magnitudo media.

In questi casi i sismologi fanno scattare un allarme.

"Questa procedura, fondata su codici di calcolo sviluppati a partire da una conoscenza dettagliata del processo di generazione sismica e della propagazione delle relative onde in mezzi eterogenei, permette non solo uno studio dettagliato dei dati strumentali e macrosismici – spiega il professore nell'articolo - ma anche la stima realistica della pericolosità sismica, in quelle aree per le quali sono disponibili scarse (o nulle) informazioni storico - strumentali e le analisi dei relativi parametri".

Per il professore, quindi, questo tipo di calcoli surclasserebbero decisamente l'antiquato metodo probabilistico. essi sono infatti in uso nei principali paesi del mondo, ma in Italia la normativa non lo permette anche se è in discussione una proposta di Legge al riguardo.

 


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