Altro passo verso l'attesa riforma delle Ato, ovvero del sistema che gestisce il servizio idrico: l'illustrazione di un corposo report a cura del Commissario unico Pierluigi Caputi, oggi illustrato ala stampa, fa il punto sulle criticità del sistema. Qualche esempio: il numero eccessivo di personale, da uno studio sembrano essere i Abruzzo il più numeroso in Italia, gli altissimi costi di gestione che mangiano, o meglio si bevono, i fondi che dovrebbero essere utilizzati per gli investimenti, la mancata eliminazione delle inutili società di patrimonio, il grave conflitto d'interessi tra il soggetto controllore pubblico, l'ente d'ambito, e le società di gestione, e ancora la gestione assai poco manageriale, come dimostrano gli ingenti crediti commerciali che non vengono riscossi. Tutto ciò promettono il presidente Chiodi e l'assessore Di Paolo sarà solo acqua passata, con l'approvazione, questione di pochi mesi, garantiscono, della legge che porterà all'Ato unica, oggi sono quattro seppur commissariate, alla creazione di un sistema a totale controllo pubblico, con i conti in ordine e capace dunque di investire in opere utili come la riparazione degli acquedotti e dei depuratori.
Nel servizio lunga intervista al commissario Pierluigi Caputi e all'assessore regionale Angelo di Paolo
