Processo Sanitopoli, la difesa di Angelini: "E' attendibile e vittima"

03 Luglio 2013   13:55  

"Vincenzo Angelini è una persona credibile sia dal punto di vista dei fatti, sia dal punto di vista dei documenti, per cui chiediamo che ciò sia valutato. Stiamo inoltre dimostrando come egli sia vittima di condotte altrui".

Lo ha sostenuto l'avvocato Sergio Menna, difensore dell'imprenditore ed ex proprietario di Villa Pini Vincenzo Angelini, nel corso dell'udienza di stamattina del processo Sanitopoli, il cui punto centrale è stato la ricostruzione dei rapporti che l'ex re della sanità privata abruzzese intratteneva con alcuni degli altri imputati.

A cominciare da Camillo Cesarone, ex consigliere regionale PD in consiglio durante la presidenza Del Turco, che secondo Menna avrebbe come unico interesse quello di giustificare il proprio rapporto con Angelini, poiché sosteneva che l'imprenditore si recasse da lui per paura di fallire.

"Tale circostanza risale al 2007, mentre Angelin iè fallito solo nel 2010", ha poi osservato Menna, avanzando il sospetto che il suo assisitito avesse con largo anticipo avuto percezione di un complotto ai suoi danni.

Il rapporto tra i due, ha proseguito l'avvocato, avrebbe direttamente riguardato anche le assunzioni presso la casa di cura, poiché Angelini, abituato a gestire in prima persona la struttura, avrebbe manifestato difficoltà nel trattare con personale sconosciuto, verosimilmente fatto assumenre da Cesarone o altri.

Si è di seguito parlato a tale riguardo anche di Bernardo Mazzocca, ex assessore regionale alla Sanità (il quale, ha sostenuto inoltre Menna, ha confessato l'esistenza della trattativa HSS per la cessione di Villa Pini nel 2008), e dell'ex deputato PdL Sabatino Aracu, del quale, secondo l'avvocato, Angelini aveva un grande timore data la sua posizione.

Tutte circostanze che, come sostenuto da Menna, "non presentano alcuna sbavatura con le dichiarazioni già rilasciate da Angelini, e che costituiscono quindi una prova della sua attendibilità".

Dopo una pausa di circa un'ora, l'udienza é ripresa con la riesamina della posizione di Luigi Conga, ex manager della Asl di Chieti, che Menna ha ritenuto "essersi tradito da solo, con i suoi stessi testi".

"Il mio assistito è innocente, per un percorso che appare inoppugnabile", ha inoltre  dichiarato durante la pausa alla stampa l'avvocato Menna, "ed intendiamo dimostrare la credibilità delle sue dichiarazioni. Si tratta di una persona intelligente ed estrosa, la qual cosa non costituisce né un peccato né un reato. La richiesta di tre anni nei suoi confronti, dunque, andrà valutata, anche se dimostreremo che i reati imputatigli non sono stati commessi".

Lorenzo Ciccarelli

 


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