Processo commissione grandi rischi: la rabbia di Vittorini, i ricordi di quella notte

22 Ottobre 2011   13:18  

La terza udienza all'Aquila del processo alla commissione Grandi rischi è cominciata con una proiezione di un piccolo spezzone del film Draquila, relativo ad un intervista rilasciata da uno degli imputati, Enzo Boschi, all'epoca presidente dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, .

Davanti al giudici Marco Billi hanno cominciato a sfilare i testimoni dell'accusa, rappresentata dai pm Fabio Picuti e Roberta D'Avolio, e tra di loro ovviamente i parenti delle vittime, come Corrado Giallonardo, Pier Paolo Visione, Ortesia Tomei. I loro racconti hanno coinciso su un punto: quello che disse, con l'aurea della scientificità la Commissione grandi rischi, poi ripresa da televisioni e giornali, rassicurò i loro cari, li indusse la notte del 5 e 6 aprile notte a non uscire di casa, anche dopo le scosse dell 11 e e delle due, che precedettero e anticiparono quella fatale delle 3.32. ''Ci avevano detto spiegano un pò tutti che tanto non ci sarebbero state scosse più forti di quella del 30 marzo, che si trattava di un rilascio graduale di energia, che non c'era nulla da temere''

Nella sua deposizione, Visione ha poi detto: "In quei giorni - ha ricordato - c'era massima attenzione in citta', tutti avevano bisogno di capire cosa stesse succedendo, ma c'era un vocio, nessuna istituzione forniva informazioni. Dal 20 marzo, la cosa andava crescendo. Era tutto ovattato, piu' di tanto non si poteva dire altrimenti si parlava di procurato allarme. L'arrivo della Commissione Grandi Rischi all'Aquila era un fulmine a ciel sereno - ha proseguito - arrivano i professionisti che dovevano salvare o almeno dare indicazioni a noi poveri provinciali.''

Tra gli imputati presenti in aula oggi Bernardo De Bernardinis, ex numero due del Dipartimento della protezione civile e Mauro Dolce, direttore dell'ufficio sismico di Protezione civile. Gli altri imputati sono Franco Barberi, presidente vicario della commissione Grandi Rischi, Enzo Boschi, , Giulio Selvaggi, direttore del Centro nazionale terremoti, Gian Michele Calvi, direttore di Eucentre e responsabile del progetto C.a.s.e. e Claudio Eva, ordinario di fisica all'Universita' di Genova. I capi di imputazione per tutti sono di omicidio colposo, lesioni personali colpose e cooperazione nel delitto colposo.

E la tensione, l'emotività anche fuori dall'aula. Dove attendono per testimoniare amici e parenti delle vittime, sono circa trecento del resto i test che i magistrati dovranno ascoltare. Tra loro non pochi studenti fuori sede. E fuori dall'aula Vincenzo Vittorini, gia' presidente dell'associazione di familiari delle vittime, che al nostro microfono ha duramente attaccato le esternazioni televisive di Guido Bertolaso alla vigilia delle udienze.

F.T.

montaggio di Marialaura Carducci


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