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E' ripreso questa mattina a L'Aquila il processo alla commissione Grandi Rischi e protagonista è finalmente la difesa con le arringhe dell’avvocato Marcello Melandri, che assiste Enzo Boschi, e del difensore di Franco Barberi, l’avvocato Luigi Petrelli. Nel pomeriggio sarà la volta dell’avvocato Enzo Musco, che insieme all’avvocato Alessandra Stefano difende Gian Michele Calvi.
Il pm Fabio Picuti e Roberta d'Avolio, lo ricordiamo, hanno chiesto quattro anni di reclusione con il reato di omicidio colposo plurimo per Franco Barberi, presidente vicario della commissione Grandi Rischi, Bernardo De Bernardinis, già vice capo del settore tecnico del dipartimento di Protezione civile, Enzo Boschi, all'epoca presidente dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Giulio Selvaggi, direttore del Centro nazionale terremoti, Gian Michele Calvi, direttore di Eucentre e responsabile del progetto C.a.s.e., Claudio Eva, ordinario di fisica all'Università di Genova e Mauro Dolce, direttore dell'ufficio rischio sismico di Protezione civile.
Nel corso delle richieste di condanna per i sette membri della Commissione Grandi Rischi, i pm Fabio Picuti e Roberta D'Avolio hanno motivato la pena per la morte di 29 persone, mentre gli imputati sono stati scagionati per il decesso di altre sette persone.
L'AVVOCATO MELANDRI: ''LA COLPA DELLA COMMISSIONE E' IL NON AVER PREVISTO IL TERREMOTO''
Nella sua appassionata arringa l'avvocato Marcello Melandri spiega tanto per cominciare che la Commissione grandi rischi non stata convocata a causa di Giuliani che aveva creato terrore dicono che ci sarebbe stato un terremoto.
Grazie alla telefonata pubblicata da Repubblica, prosegue Melandri, si capisce che Bertolsaso chiama Daniele Stati, seccato per un comunicato della Protezione civile regionale in cui si dice che non ci sarà nessun terremoto.
Bertolaso è irritato perchè 'è stata detta una cazzata''. Bertolaso ha cercato di ''metterci una pezza'', ha organizzato l'incontro della Commissione grandi rischi non per rassicurare, ma per la ragione opposta, per dare ampio risalto mediatico al fatto che i terremoti non sono prevedibile.
Melandri ha poi cercato di smontare pezzo per pezzo le accuse, ricorda cosa letteralmente in video hanno detto gli imputati alla televisione, ovvero ''che è impossibile prevedere terremoti'' , ''chi dice che ci sarà un terremoto, è un millantatore'', ricorda con più approfondi mento le dichiarazione di pure tenore scientifico di Boschi sugli sciame sismici, sulla loro natura di precursore.
Nessuno della Commissione, in fase della riunione degli esperti ha voluto rassicurare, la stampa dal canto suo ha travisato.
E si chiede dunque retoricamente Melandri. ''E questo questo sarebbe rassicurare?''
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La colpa dell'imputarto Calvi, incalza l'avvocato Melandri, è l'aver affermato che non ci si doveva attendere danni particolari alle strutture. Calvi, spiega però Melandri, parlava di quello che era accaduto con le scosse già avvenute, anche qui insomma non c'è nessuna rassicurazione disastrosa.
Le affermazioni che inchioderebbero De Bernardinis sono state dette prima e non dopo la commissione. Massimo Cialente ha confermato che nel corso della commissione si è detto che non è possibile prevedere terremoti.
Boschi disse appena arrivato in Commissione: ma che siamo venuti a fare, a dire che i terremoti non sono prevedibili? Boschi poi dice tanti piccoli terremoti non sono precursori.
Ironico l'avvocato Melandri con il consulente Antonello Ciccozzi, che ha sottolineato che è stata usata la parola sciame che ricorda le api, con un effetto bucolico e rassicurante.
L'unica persona, sottolinea Melandri, che ha parlato in televisione dopo la commissione è stata l'assessore Daniela Stati.
"Il pubblico ministero - afferma poi Melandri - sostiene che oltre all'autorevolezza dei partecipanti alla riunione che lui definisce i migliori scienziati, c'e' l'aspetto dell' apparato che sempre per il pm e' scenografico e amplificatore per influire maggiormente sulla popolazione aquilana. Boschi non ha partecipato a tutto questo.
Ripeto che la popolazione sia stata rassicurata non lo metto in dubbio, io metto solo in dubbio che qualcuno della Commissione lo abbia fatto, come esito della Commissione; se poi uno lo fa per proprio conto e' un altro problema.
''Oggi sono certo - ha concluso l'avvocato Melandri - che se fosse stato in vita il procuratore capo della Repubblica dell'Aquila, Alfredo Rossini e avesse letto le carte e le prove testimoniali rivolgendosi al pm Fabio Picuti avrebbe detto: "A Fabie' non ci prova'".
Era stato nella precedente udienza lo stesso Picuti a ricordare cio' che gli aveva detto Rossini in relazione ai propri dubbi professionali che gli erano venuti a causa del comportamento delle difese, e la rassicurazione del procuratore capo era stata: "A Fa', ce stanno a prova'''
Il punto vero della questione, afferma dunque Melandri, è che per i pm i sette scienziati sono colepvoli per non aver previsto il terremoto, no di aver detto che non sarebbe accaduto nulla.
di Filippo Tronca
immagini e montaggio Marialaura Carducci