Processo truffa fondi Giovanardi, il vescovo Molinari: ''La curia è stata poco prudente''

Processo sulla tentata truffa da 12 milioni di euro sui fondi del sociale alias fondi Giovanardi: doveva essere al tribunale dell'Aquila la giornata dei testimoni eccellenti convocati dal pm Antonietta Picardi, per rafforzare le sue accuse: ovvero il vescovo metropolita dell'Aquila, monsignor Giuseppe Molinari, il Presidente di Regione Gianni Chiodi, il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, l'assessore comunale Stefania Pezzopane, il vice presidente della Regione Abruzzo, Giorgio De Matteis, il presidente della Confartigianato Angelo Taffo.

Poi però la loro deposizione è stata rimandata alla prossima udienza. Ad essere ascoltato è stato solo l'ufficiale giudiziario Danila Pinna del Nucleo operativo ecologico di Pescara, che ha condotto le indagini.

Unico imputato in aula, Gianfranco Cavaliere, assente l'altro imputato Fabrizio Traversi.

Secondo l'accusa i due imputati avrebbero cercato con raggiri di varia natura di gestire a loro vantaggio e senza averne titolo i 12 milioni di euro stanziati dal governo per costruire strutture ad uso sociale nel cratere sismico. In particolare attraverso la costituzione di una Fondazione denominata "Abruzzo solidarietà' e sviluppo Onlus" , vicina alla Curia aquilana

E l''inchiesta ha avuto grande clamore anche perché inizialmente aveva coinvolto il vescovo vicario dell'Aquila Giovanni D'Ercole, assolto poi in sede di udienza preliminare dall'accusa di rivelazione di segreti d'ufficio per avere rivelato a Traversi l'esistenza dell'inchiesta in corso. Il pm Picardi sulla sua assoluzione ha presentato appello.

Fuori dall'aula il vescovo Giuseppe Molinari al nostro microfono ammette le leggerezze della Curia Aquilana

 "Si e' trattato di un atto dovuto la nostra  costituzione di parte civile. Non e' contro nessuno ma per difendere la giusta immangine della Curia. Alcuni giornali quando era scoppiato lo scadalo avevano titolato: 'La santa truffa', ma noi non ci abbiamo guadagnato nulla anzi ne abbiamo perso l'immagine. Ci vuole prudenza; leggerezza da parte nostra c'e' stata ma tutto cio' rientra nelle cose umane, ma nulla di personale, andiamo avanti".