Progetti "Mediterraneo" e "Musichiamo":Concerto finale in Abruzzo it

19 Dicembre 2007   15:48  
di Franco Santellocco * - Il “Progetto Musichiamo”, adottato presso l’Istituto Itas di Alanno e Ipsaa di Cepagatti (entrambi nel Pescarese), nato col fine di potenziare il più ampio “Progetto Mediterraneo”, ha visto il culmine l㤓 dicembre scorso: i convittori si sono infatti esibiti nel concerto finale guidati dal loro maestro Stefano Mammarella, validamente coadiuvato dal maestro Luigi Giffi alla chitarra, davanti a una nutrita presenza di pubblico (la preside Natalina Ciacio e l’ex preside Tricca, poi il sottoscritto, responsabile del Progetto Mediterraneo, i docenti, gli istitutori, il personale della scuola e i convittori). Importante e qualificata la rappresentanza rotariana con i due presidenti del Cip- Comitato InterPaese Maghreb-Italia (sempre chi scrive) e Italia-Maghreb (Gabriele Franciosi), il Rotare club di Avezzano con, fra gli altri, il past-presidente Giuseppe Cristofaro e il prossimo presidente Geremia Saturnini. Non vi era dubbio che potesse finire con un successo che, da quanto aveva preannunciato il responsabile dello stesso progetto, sarebbe stato il risultato di un intensissimo percorso durato poco più di un mese ma che ha potuto contare su di un’organizzazione eccellente, a cominciare dalla distribuzione delle ore di lezione e dalla modalità di svolgimento delle stesse, per finire con il proficuo lavoro dei convittori e l’attaccamento per questa nuova attività che gli stessi hanno dimostrato dal primo all’ultimo giorno del progetto. Mammarella a circa due settimane dalla data del Concerto mi confidava: “La data del concerto è ormai prossima e i convittori sono concentrati, dimostrano attenzione e molta partecipazione. Da subito hanno messo in evidenza la volontà di applicarsi allo studio di uno strumento, qualcuno ha chiesto specificatamente di poterne studiare uno in particolare, buttandosi a capofitto nei compiti che di volta in volta io assegnavo. Devo ammettere che mi ha particolarmente emozionato sentir esprimere la volontà da parte dei ragazzi, addirittura sin dai primi incontri, di poter studiare musica per un periodo di tempo più lungo di quello dell’attuale progetto, in modo da apprendere in maniera più approfondita le conoscenze e di potersi applicare in un lasso di tempo maggiore, senza dover portare via alcuna ora allo studio. Si sono mostrati disponibili ai giorni da me proposti per gli incontri e hanno accettato senza creare alcun problema le modifiche alle date degli incontri da me chieste per impegni professionali; sono sempre puntuali e qualcuno rimane anche oltre la fine delle lezioni, per avere dei chiarimenti e poter approfondire lo studio; hanno cura degli strumenti e del materiale musicale fornito dalla scuola. Ho potuto evidenziare progressi velocissimi nella tecnica strumentale già dai primi incontri; i convittori inoltre si sono dimostrati partecipi nella scelta dei brani del concerto e spesso mi hanno chiesto di poter ascoltare i brani utilizzando l’impianto stereo, segno questo di meticolosità nel lavoro e di responsabilità nell’impegno preso”. Mentre subito dopo la serata conclusiva: “Non so se è più forte l’emozione che un finale così può regalare o l’emozione che ho visto negli occhi dei ragazzi al momento di salutarci… Questo Progetto ha riscosso un successo davvero inaspettato tra i convittori e, a detta degli istitutori presenti durante gli incontri e al concerto, l’attività musicale ha scosso in maniera estremamente positiva l’ambiente. Ho ricevuto complimenti vivi da tutti i presenti in sala per il lavoro svolto. Sono consapevole, non posso negarlo, che per realizzare in poco più di un mese quello che si è visto ci vogliono determinazione, pazienza e grandi capacità, e non posso che ringraziare chi ha saputo trasmettermele. Rigiro i complimenti ai veri protagonisti, ai ragazzi che con grande sensibilità, con sacrificio, costanza, impegno e tanta passione sono arrivati dritti alla metà, dimostrando grande maturità, dimostrando di volere fortemente questo progetto, dimostrando di avere delle capacità nascoste che finalmente hanno potuto mettere in mostra. Non vorrei sbilanciarmi, ma tra qualche convittore ho potuto ammirare doti non comuni a tutti e talenti che potrebbero esprimersi a buoni livelli se potessero avere la possibilità di studiare musica a lungo termine. E pensare che tutto ciò è venuto fuori in un mese di lavoro…”. Non c’è che dire, forse basterebbe solo aggiungere che a conclusione del concerto finale la preside Ciacio, che ha avuto un ruolo essenziale e determinante nell’adozione del Progetto, salita sul palco ha detto emozionantissima: “All’inizio, quando mi è stato proposto il progetto, avevo pensato a un saggio a fine anno accademico… All’inizio non avevo creduto che in così poco tempo si potesse realizzare un tale spettacolo, ora posso dire che è stato un miracolo…”. Da queste considerazioni non può che nascere l’idea di dare ai convittori, italiani e stranieri, che hanno mostrato un forte attaccamento non solo alla disciplina ma anche al loro docente, la possibilità di proseguire il percorso musicale anche nel 2008: sei mesi (gennaio-giugno 2008 ) con un incontro settimanale di ore due per un totale di 50 ore circa. Siamo certi che la Ciacio non mancherà di attivare tutti i sensori utili: certamente il “Progetto Mediterraneo” che ha fin qui portato decine e decine di studenti provenienti dal Maghreb a concludere il quinquennale percorso di formazione in “Agrotecnica”, ne sarà ulteriormente rafforzato. * Componente il Cram Regione Abruzzo

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