Si è tenuta ieri, a Borgo Incile, la riunione sulla realizzazione del progetto Powercrop nel territorio di Avezzano.
Presenti all'incontro il Presidente della Provincia Stefania Pezzopane, gli Assessori Michele Fina, Oreste Cambise e Benedetto Di Pietro, i Consiglieri comunali di Avezzano e Luco dei Marsi, alcuni residenti della zona , e diversi responsabili di Enti sovracomunali interessati al progetto.
Nel corso del dibattito è stata evidenziata l'esigenza di un coinvolgimento diretto del Comune di Avezzano, lasciato assurdamente in disparte quando, nel 2007, venne siglato l'accordo che vide Regione Abruzzo, Provincia, Comune di Celano e le società Eridania, Sadam e Powercrop, firmare per la costruzione dei nuovi impianti di Celano (riconversione ex zuccherificio), e Borgo Incile (impianto a biomassa).
Come ha affermato il Presidente Pezzopane la partecipazione del Comune di Avezzano "è di primaria importanza in quanto non si può pensare di realizzare un impianto così importante senza salvaguardare la volontà dell'organismo direttamente coinvolto nel territorio".
L'incontro ha pertanto segnato l'apertura di un nuovo tavolo di confronto a livello governativo, allo scopo di porre maggiore attenzione riguardo all'impatto ambientale che i progetti industriali sulle energie rinnovabili possono avere sulle nostre terre.
L'impianto tanto discusso che la Powercrop intende costruire a Borgo Incile, sui territori di fronte la Cartiera Burgo, consiste in una centrale finalizzata alla produzione di energia elettrica tramite l'utilizzo delle cosiddette biomasse: una serie di sostanze per lo più di origine vegetale come legname, residui agricoli e forestali, scarti dell'industria agroalimentare, rifiuti urbani e specie vegetali coltivate appositamente.
Secondo il parere degli esperti, produrre energia elettrica in tal modo significa ridurre l'inquinamento e la dipendenza dalle fonti di natura fossile, come il petrolio.
La combustione a biomassa inoltre non contribuisce all'effetto serra in quanto non produce zolfo, generando un limitato quantitativo di carbonio: a parità di energia prodotta vengono rilasciati 2 kg di carbonio contro i 24 del carbone, i 22 del petrolio, e i 14 del gas naturale.
Il concetto di biomassa non deve inoltre confondersi con quello relativo alla termodistruzione dei rifiuti, il primo infatti si riferisce a sostanze esclusivamente di origine vegetale, mentre il secondo a qualsiasi scarto prodotto dall'attività umana.
Le proteste, i dubbi, e la resistenza manifestate dal Comune di Avezzano e dai suoi cittadini, si riferiscono essenzialmente all'eventualità in cui l'impianto della Powercrop venisse convertito, nel lungo periodo, da centrale a biomassa a termovalorizzatore, e ossia ad inceneritore con recupero energetico.
Un impianto che rilascerebbe nell'aria ceneri, polveri e gas dannosi alla salute, ovviamente molto distante dal progetto iniziale, tanto entusiasticamente pubblicizzato, di una nuova realtà industriale in grado di valorizzare il territorio marsicano.
GDC
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