''Pronti alle barricate per salvare dal cemento il Parco nord di Pescara''

05 Luglio 2013   15:49  

Il consigleire comunale di Rifondazione Maurizio Acerbo contro i progetto della maggioranza relaitivi al parco nord di Pescara

''Dato che manca meno di un anno alle elezioni chi vuole accreditarsi come affidabile referente dei soliti costruttori farà di tutto per superare la nostra opposizione. E’ quindi il caso di cominciare a mobilitarsi.

Innanzitutto facciamo un po’ di storia.

Nel 2004 con la “variante delle invarianti” proposta ed elaborata da Rifondazione Comunista abbiamo salvato per un soffio dalla cementificazione le aree verdi tra la “strada-parco” e la riserva della Pineta di santa Filomena, tra Le Naiadi e la sede del Corpo Forestale.

Con una scelta sciagurata l’amministrazione di centrodestra negli anni ‘90 – a cui mi opposi con mesi di ostruzionismo – aveva reso edificabili nel PRG quella e altre aree di pregio della città miracolosamente ancora verdi.

Avevano anche votato una scheda PRUSST per aumentare il carico edilizio e passare dalla destinazione turistico-ricettiva direttamente a residenziale (il solito gioco per cui i volumi si prevedono per servizi e poi si trasformano in palazzi e appartamenti da vendere). Anche questa fu cancellata grazie alla determinazione di Rifondazione.

Bloccammo tutto questo con la variante destinando quei 53.358 mq a “verde pubblico – parco pubblico”, una scelta naturale considerato che quelle aree si trovano tra la “strada-parco” e la Riserva della Pineta di santa Filomena.

Sarebbe un crimine contro la città consentire a D’Andrea, Sciarra e Chiavaroli di costruire sei o sette palazzi e cementificare per strade e parcheggi lasciando al verde un ruolo di contorno per condomini di lusso.

E’ comprensibile che i “prenditori” pensino e cerchino di costruire lì perché sanno che degli appartamenti vista mare immersi nel verde si venderanno sicuramente e a prezzi elevati (ci sarebbe da interrogarsi su chi compra durante la crisi ma è un altro discorso).

E’ imperdonabile che amministratori pubblici pensino di consegnare alla speculazione un’area insostituibile di così alto pregio.

La scusa è sempre la stessa: il Comune non ha i soldi per espropriare le aree!

E qui casca l’asino della contraddittoria politica antiurbanistica dell’amministrazione PDL.

Da un lato vogliono regalare premi di cubatura del 50% e deroghe al PRG ai costruttori che altrimenti dovrebbero pagarle salate in base al nostro regolamento sugli accordi di programma. Dall’altro aprono la strada alla cementificazione delle aree verdi della città con la scusa che non ci sono i soldi.

Si conferma la giustezza della battaglia che stiamo conducendo contro l’urbanistica “regalata” di Antonelli. Basterebbe che due o tre progetti come TRE GEMME venissero proposti come accordi di programma e il Comune potrebbe acquisire il Parco nord!

Inoltre se si pone la parola fine sulla delibera per i premi di volumetria del 50% sarà facile riportare a più miti consigli i costruttori proponendogli scambi meno impattanti su aree già edificabili.

Per noi le aree destinate a parchi e verde pubblico non devono essere aggredite dal cemento, sono delle “invarianti”. L’attività edilizia dovrebbe concentrarsi sulle aree già edificate ed edificabili. Ma qui il ricorso agli strumenti dell’urbanistica contrattata è reso impossibile dalla legge regionale voluta da Sospiri e Pagano e dalla politica anti-urbanistica del Comune. Se gli regali premi di cubatura fino al 50% su cosa contratti con i costruttori?

Non sono un sostenitore dell’esproprio per forza e penso che si potrebbe anche addivenire a un accordo con i privati ma a condizione che il cemento vada dove c’è già cemento e non nelle poche aree verdi della città!

Comunque il Comune non ha fretta. Non è tenuto ad espropriare domattina. Preservare quelle aree è già una vittoria in attesa che un’amministrazione più lungimirante le acquisisca.

Come si fa a pensare nel 2013 che si possano ancora costruire palazzi in un’area come quella?''

 

 


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