La Provincia di Teramo e' la prima in Abruzzo ad adottare il nuovo Piano faunistico-venatorio. Per arrivare alla definizione del nuovo Piano Faunistico - approvato a maggioranza nella seduta di Consiglio del 30 giugno scorso e presentato questa mattina dal presidente, Ernino D'Agostino, dall'assessore alla caccia Antonio Assogna, dalla dirigente Nadia Carletti e dal responsabile del Servizio Caccia Giovanni Castiglione - la Provincia di Teramo ha avviato un anno fa un percorso che, partendo dallo studio e dall'analisi del territorio, e' passato attraverso l'elaborazione dei dati in proprio possesso e una fase di concertazione (7 tavoli di lavoro) con gli ATC (Ambiti territoriali di caccia); le associazioni venatorie, le associazioni ambientaliste, le organizzazioni agricole. E' stato recepito oltre il 60% delle osservazioni presentate dagli ATC: il Piano ha avuto l'approvazione di Italcaccia e Arcicaccia unitamente al parere favorevole delle associazioni agricole e di quelle ambientaliste; hanno espresso parere contrario Federcaccia, Libera caccia, l'Associazione nazionale Uccelli; l'Enalcaccia si e' astenuta. Gli istituti di tutela sono variati nel numero mentre e' rimasta inalterata la superfice complessivamente tutelata (la provincia teramana ha raggiunto la percentuale massima di territorio tutelato); sono state riaperte alcune riserve dove sara' consentito l'abbattimento e la cattura del cinghiale cosi' come sono state riaperte quelle zone di ripopolamento e cattura dove non si sono raggiunti risultati apprezzabili nella riproduzione delle specie. Il nuovo Piano, quindi, prevede 17 riserve di nuova istituzione (8 nell'ATC Salinello e 9 nell'Atc Vomano); 9 sono state modificate (3 nel Salinello e 6 nel Vomano); 13 le riserve revocate (5 nel Salinello e 8 nel Vomano); 12 (7 nel Salinello e 5 nel Vomano) sono rimaste invariate. Ampliata la zona cinofila di Monte Tre Croci, di diretta gestione della Provincia. Sono state istituite due nuove oasi: alla foce del Vibrata e alla foce del Tordino. Per quanto riguarda il controllo della fauna selvatica una particolare attenzione e' stata posta al controllo di specie dannose per l'agricoltura o la salute dell'uomo come lo storno, il castorino e naturalmente il cinghiale.(AGI)