Uno scossone terribile nella città "immobile", L'Aquila.

Si pensava alle inchieste sulla politica corrotta, alla sanità che erodeva il 90% del bilancio regionale, ai problemi di tutti i giorni, ai negozianti che chiudevano al lavoro che mancava, all'incredibile solitudine politica, culturale ed economica di questa regione.

Poi tutto è cambiato, la città si è spostata, già spostata fisicamente di 15cm quel triste 6 aprile, una data storica, uno spartiacque indimenticabile. La città, quella dei nostri nonni, dei nostri padri, la nostra non sarà più quella dei nostri figli.

Improvvisamente L'Aquila non c'è più, è sui libri di storia, nelle nostre immagini d'archivio, nei nostri ricordi, ma quella città che tutti vivevano non c'è più.

Neanche il tempo di salutarla, di guardarla un'ultima volta, neanche quello.

La città che per secoli è rimasta uguale a se stessa in 23" è cambiata, in 23" ha ucciso e in 23" non è più la nostra città.

L'Aquila città d'arte, L'Aquila città storica, L'Aquila città viva, tranquilla, ma viva, L'Aquila sprofonda nella drammaticità delle immagini dei TG di quelle ore, nelle grida della gente che scappa dal centro, negli sguardi frastornati di chi percorre un'ultima "vasca" sotto i Portici.

Da allora vi abbiamo "accompagnato" nei mesi cercando di "fare il nostro" in un periodo di grande solidarietà, di aria nuova.

Oggi L'Aquila non è più come prima del 6 aprile, una città con nuovi quartieri, divisa in due (zona ovest e zona est) dalla "zona rossa" il centro storico ancora fermo e impercorribile a quella triste notte.

Nuovi problemi, ma anche nuove opportunità per le nostre generazioni che decideranno del futuro di questa gloriosa città.

Un ricordo alle 307 vittime del sisma, ma vittime anche dell'incuria, della virulenza del terremoto, ma anche di troppa sottovalutazione, sarete sempre nei nostri cuori e speriamo che ogni azione dell'uomo nel "cratere" sia una celebrazione del vostro sacrificio.

Vi lascio alla cronaca di questi mesi.

Buon anno a tutti.

Tra luci ed ombre, dolori e gioie, scivola via il 2009. Un pezzo d'Abruzzo nel nostro ''Magazine 99'' che racconta di una piccola regione dal cuore grande e dall'orgoglio da ...continua »