Cosa fare per rimediare: definire subito la proroga delle restituzioni fiscali; scontare da subito l’importo complessivo da restituire; fare una proposta bipartisan sulla Zona Franca.
Non dubitiamo del valore delle affermazioni del Presidente Chiodi sulla proroga delle restituzioni fiscali, che, dice, verrà data entro l’anno. Non abbiamo motivo di non crederci, non è questo il punto. Resta il fatto che non si capisce perché rinviare la definizione di un quadro di certezze, che non farebbe che bene. Se si è deciso di investire queste risorse, come era doveroso, che fruttino al meglio, invece di creare incertezze e polemiche.
Manca invece del tutto una risposta sulla misura quantitativa della restituzione. Non fosse altro che viste le scelte fatte in occasione di precedenti, e meno gravi, terremoti, non si capirebbe perché perdersi in un bicchier d’acqua, dopo tutto quello che è stato fatto per mettere L’Aquila sotto i riflettori del Mondo.
Ma il buco più grosso nelle politiche del Governo per il Post-Terremoto è, anch’esso di natura fiscale, quello della Zona Franca. La Zona Franca Urbana non è sufficiente, è un intervento pensato per bonificare i “Bronx” delle grandi città, ci vuole uno strumento più ampio e mirato allo sviluppo. La Zona Franca è decisiva per non limitarsi alla ricostruzione, che senza rilancio dell’economia e del lavoro non porta alla rinascita.
La Uil Abruzzo proporrà, in occasione del prossimo incontro del Tavolo per la Rinascita dell’Aquila del 1° agosto 2009, che il Presidente della Regione Abruzzo, d’intesa con il Presidente del Consiglio Regionale, coordini la formalizzazione di una proposta unitaria delle Istituzioni, della Politica e delle Forze Sociali, da votare in Consiglio Regionale come la recente Risoluzione per la Valle Peligna. Facciamo l’opposto di quello che si è visto con il Decreto Abruzzo, una montagna di emendamenti provenienti da tutte le parti, cui è seguito il voto di fiducia. Al posto di Emendamento Selvaggio, una Risoluzione Unitaria, su cui lavorare con il Governo e con la UE.
Per la Uil Abruzzo
(Roberto Campo)
