Quagliariello (Pdl): «Le imprese del cratere non pagano le tasse e non hanno più DURC»

Di Benedetto (OdC): «Le imprese del cratere le tasse le pagano!»

18 Febbraio 2013   18:00  

Una frase e due errori, questo il commento del presidente dei commercialisti aquilani Americo Di Benedetto che ai nostri microfoni sottolinea le imprecisioni, anche gravi, che il candidato e sicuro senatore "per L'Abruzzo" Gaetano Quagliariello (Pdl) commette sulla situazione delle aziende nel cratere.

«Le aziende del cratere le tasse le pagano dal gennaio del 2011, - afferma Di Benedetto - ma per una Legge dello stato che Quagliariello dovrebbe conoscere, visto che afferma di aver votato, sono state forfettizzate del 60% le arretrate dei 18 mesi dal 1° giugno 2009  (anno del terremoto) al 31 dicembre 2010 e ripartite in 120 rate.

Successivamente nel cratere tutti, dai lavoratori dipendenti alle aziende, hanno riniziato a pagare regolarmente le tasse maggiorate della rata per gli arretrati. Purtroppo - continua il Presidente - alla fine della passata legislatura una scelta scellerata della Fornero ha fatto scrivere ad Inps e Inail che la Commissione europea avrebbe bocciato quegli aiuti definendoli aiuti di stato.

Allora solo il deputato PD Giovanni Lolli fece un'interrogazione, concordata con noi professionisti, - continua - per chiarire l'aspetto e la risposta fu anche peggiore di ciò che ci si aspettava. In poche parole, Inps e Inail non riconoscevano la Legge dello Stato per la quale si riconosceva lo stesso trattamento dei passati terremotati (infatti sono state impugnate le scelte del Governo dalla Sicilia nel 1990 in poi ndr.).

Solo con un pressing costante da parte degli ordini professionali e del deputato Giovanni Lolli - dice il presidente dei commercialisti - siamo riusciti ad ottenere una dilazione di quella scellerata scelta e ad avere comunque i DURC positivi, sempre a patto di un'eventuale decisione della Commissione Europea».

Smentite, quindi, le dichiarazioni del senatore Gaetano Quagliariello in diretta TV, «Questa è la preparazione di chi viene catapultato in Abruzzo solo per avere un seggio sicuro, poi c'è chi ha il buon senso di stare zitto - conclude Di Benedetto - e chi invece ne parla senza cognizione di causa».

 

Al nostro microfono: Americo Di Benedetto, Presidente dei commercialisti aquilani


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