Quarta sconfitta di fila contro il Napoli, Pescara al capolinea

L'analisi e l'intervista al Presidente Sebastiani

04 Dicembre 2012   07:22  

Il Pescara torna da Napoli con una nuova sconfitta, la quarta consecutiva, figlia di tante cause

Figlia, innanzitutto, dell'ennesima partita che ha visto l'undici biancazzurro approcciare male, concedendo ai partenopei di imporre il loro gioco e, soprattutto, di segnare due gol nel primo quarto d'ora, prima con un bolide dalla distanza di Inler e poi grazie all'ennesimo pasticcio difensivo della retroguardia, incapace di togliere il pallone dai priedi di Hamsik. E dire che, subito dopo, il Pescara sembrava essersi finalmente risvegliato dal proprio torpore, accorciando le distanze con il bomber che non ti aspetti, l'islandese Bjarnason (di nuovo deludenti, invece, Vukusic e di seguito Abbruscato) e mettendo in difficoltà gli avversari sino al fischio di fine primo tempo, costringendoli ad agire di rimessa. Una sconfitta figlia, poi, dell'espulsione del difensore Bocchetti: il rigore per fallo su Cavani c'era tutto, ma il cartellino rosso, francamente, é sembrato alquanto esagerato. L'uomo in meno, più del rigore trasformato dal Matador, ha tagliato le gambe al Pescara, scompaginando qualsiasi velleità di pervenire ad un pareggio che, per come si era sviluppata la gara sino a quel momento, non sarebbe stato scandaloso. E' proprio dalla buona prestazione nella parte centrale della gara che la squadra di Bergodi dovrebbe ripartire per gettare le basi di una salvezza che, al momento, sembra praticamente impossibile da raggiungere.

Domenica prossima all'Adriatico arriva il Genoa, per quello che sarà un vero e proprio spareggio salvezza: una grande occasione per ricominciare a fare punti e provare ad inseguire quella che buona parte del tifo percepisce come un'irraggiungibile chimera.


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