Rapino, sindaco nei guai per un concorso da vigile urbano

22 Ottobre 2010   10:19  

L’Ispettorato per la Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha denunciato Sindaco e Amministrazione Comunale di Rapino alla Procura della Corte dei Conti per le illegittimità nell’espletamento del concorso.

"Sarà la Corte dei Conti ad indagare sulle irregolarità compiute nel concorso di vigile urbano, al quale l’Amministrazione ha impedito di far partecipare tutti i cittadini che avevano i requisiti. Concorso volutamente riservato ai dipendenti del Comune, cui ha partecipato un solo concorrente che da fontaniere è stato promosso vigile" accusano alcuni consiglieri comunali di opposizione (Rocco Micucci, Rita Rosano, Rocco Pasquale, Antonio Cellucci).
"Le giustificazioni addotte dal Sindaco - affermano - basate su presunti risparmi, come ogni persona in grado di utilizzare una benché minima attività cerebrale può ben notare, sono patetiche oltre che nulle. Infatti con ulteriore nota del 1 Ottobre anche l’Ispettorato della Funzione Pubblica, dopo i rilievi dei Consiglieri della Bilancia, ha ribadito che sono state violate le leggi e le norme che regolano l’accesso al pubblico impiego. Violazioni, ricorda l’Ispettorato, evidenziate anche dal Revisore dei Conti. Ora, a meno che non si voglia tacciare di cospirazione e di incapacità i soggetti intervenuti, il Sindaco qualche preoccupazione avrebbe dovuta porsela. Ma vista l’inerzia di fronte ai pesanti rilievi, su questa vicenda è stata presentata anche una interpellanza parlamentare al Ministro dell’Interno dal Senatore Fabrizio Di Stefano.
Cosa che ha dato non poco fastidio al sindaco Cocciaglia che, nonostante fosse a conoscenza di questa nota del Dipartimento della Funzione Pubblica, nel consiglio comunale del 8 Ottobre si è lanciato in impropri sproloqui contro lo stesso Senatore Di Stefano".

“Come se impedire ai cittadini di partecipare ad un concorso pubblico non fosse un argomento di interesse generale. Addirittura il Sindaco si è vantato del fatto che nessuno abbia fatto ricorso al TAR, quasi ad ammettere le forzature sul concorso. Il Sindaco di Rapino, se è sicuro del suo operato, dovrebbe essermi grato perché mi occupo da parlamentare non solo delle grandi cose che riguardano l’Abruzzo o dei grandi centri, ma anche di assicurare che i diritti di tutti i cittadini, anche di quelli dei piccoli comuni, siano rispettati. E visto quanto scritto dall’Ispettorato per la Funzione Pubblica, i miei dubbi sono più che legittimi” ha commentato il senatore Fabrizio Di Stefano (Pdl).

"L’ispettorato - aggiungono i consiglieri - chiede di conoscere anche quali provvedimenti siano stati presi nel frattempo a tutela di coloro che, in possesso dei requisiti, avrebbero potuto aspirare a partecipare al concorso pubblico. Esattamente quello che i Consiglieri della Bilancia, esercitando il loro diritto dovere di vigilanza sugli atti e sul corretto andamento dell’attività amministrativa, hanno chiesto con una diffida diretta a Sindaco e Giunta per annullare tempestivamente il concorso con un provvedimento che si definisce 'in autotutela', al fine di evitare anche danni erariali al Comune. Cosa che il Sindaco e Amministrazione avrebbero comunque dovuto fare se fossero dotati di quella onestà intellettuale purtroppo infinitamente lontana dalle loro menti. Ma non c’è spazio per miracoli. Allora - concludono i consiglieri - attendiamo fiduciosi le decisioni della Corte dei Conti, nell’interesse di garantire ai giovani di Rapino e di tutta Italia che sia data loro una opportunità per il loro futuro".


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