Razzi (Idv):presentata riforma per l´insegnamento dell´itali

21 Febbraio 2007   23:09  
L’insegnamento della lingua e della cultura italiana rappresenta una priorità per gli italiani all’estero e le norme che attualmente regolano l’intervento dello Stato italiano risultano ormai superate e incompatibili con l’evoluzione delle comunità dei connazionali residenti fuori dall’Italia. Su questa riflessione prende forma e sostanza la proposta di legge presentata da Antonio Razzi, parlamentare dell’Italia dei Valori eletto nella circoscrizione estero per la ripartizione Europa, per riformare gli interventi dello Stato all’estero in materia di insegnamento e promozione della lingua e della cultura italiane. “La proposta – ha osservato Razzi - una vera e moderna riforma delle istituzioni scolastiche italiane all’estero, poggia su due punti fondamentali: il ruolo dello Stato italiano e le esigenze delle famiglie dei nostri connazionali di usufruire dell’insegnamento dell’italiano”. Per il deputato dell´Italia dei valori lo Stato deve garantire la diffusione della lingua italiana con la stessa determinazione con cui si promuove il made in Italy. “Ci sono, nell’ultima finanziaria, massicci interventi di promozione dei nostri prodotti all’estero – ha spiegato Razzi - allo stesso modo deve esserci uno sforzo a sostenere la promozione e l’insegnamento dell’italiano ai nostri connazionali, perché ciò rappresenta una speranza concreta di sviluppo futuro del nostro paese. Dobbiamo investire sui nostri giovani connazionali residenti all’estero se vogliamo esportare meglio e di più. Se non ci sforziamo di fare questo rischiamo di rendere inutile l’investimento sull’economia. Sono le persone, i cittadini il vero centro di attrazione dell’italianità, non i soli prodotti”. Per Razzi la lingua è l´elemento che più di ogni altro identifica una comunità. Per questo nella proposta di legge Razzi sottolinea la necessità di attivare interventi gratuiti di insegnamento dell’italiano, per i cittadini italiani in età di obbligo scolastico, per andare incontro alleesigenze specifiche delle famiglie di italiani all’estero. “Si tratta di un principio di adeguamento alle norme previste dalla nostra Costituzione – ha concluso Razzi - I cittadini italiani devono poter contare su uno Stato che garantisca loro l’insegnamento della lingua e cultura italiana gratuitamente fino all’età dell’obbligo scolastico. Si tratta di un investimento e, al tempo stesso, di un dovere dello Stato. Per questo nella riforma insisto su un più adeguato intervento sinergico tra vari ministeri, affinché si ottenga una potenziata promozione di istituzioni adeguate e moderne e di interventi per arginare quella che sembra la fine già scritta della nostra lingua all’estero”. Patrizia Santangelo

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