Re-Place 2: giochi di luce e d'arte nel capoluogo abruzzese

03 Gennaio 2012   09:24  

Dopo la prima edizione con Mario Airò che sortì l’effetto di una nuova epifania per la città, Re-place 2 prova a mettere strategicamente in gioco alcuni luoghi identitari nella zona rossa dell’Aquila attraverso i segnali, illuminati e luminosi, di alcuni artisti italiani.

Quali rappresentazioni mettono in campo questi artisti per i luoghi dell’Aquila oggi, una città che è passata da una condizione di sovraesposizione mediatica ad una condizione di opacità concreta?

Giovanni Albanese inserisce alcuni cesti da basket illuminanti tra le impalcature di emergenza del centro storico, in prossimità di un ristorante che l’autore ebbe a conoscere con Fabio Mauri, grande artista italiano da poco scomparso e che con L’Aquila ebbe molto a che fare come insegnante all’Accademia di Belle Arti. Un gesto scultoreo ottimista negli intenti, nella volontà di fare centro, e audace, al limite di un cinismo catartico, in quanto gli oggetti rimandano inevitabilmente anche alle traiettorie determinate dalla caduta dei materiali distaccatisi dagli edifici durante la tragica notte del 6 Aprile 2009.

Carlo Bernardini traccia segni luminosi nello spazio, linee rette costituite da fasci di fibre ottiche che individuano geometrie, misure e rapporti tra elementi che compongono lo spazio architettonico. Queste rappresentazioni euclidee compiono quell’idea di spazio urbano poetico e dinamico, in cui le reti e i flussi determinano la forma sublimata della città contemporanea, tra classicità e modernità.

Fabrizio Corneli lavora come nel teatro orientale del wayang kumi, il teatro giavanese delle ombre, in cui l’elemento della trance è costitutivo ed è vicino alle pratiche sciamaniche. Attraverso la proiezione di ombre, realizza immagini o frasi emblematiche che si proiettano sui partiti architettonici delle facciate. In quest’occasione una meridiana “laica” nelle cui parole si riverbera, riattualizzata, la visione celestiniana.

Licia Galizia (artista visiva) e Michelangelo Lupone (compositore) continuano da anni la loro collaborazione e la ricerca sulle molteplici possibilità di elementi plastici mutevoli collocati nello spazio, messi in relazione col suono e con la luce, sperimentazioni che adattano al contesto specifico del sito, in questo caso la sede istituzionale del potere.


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore