Il giallo non c'è, assicura il vicepremier Luigi Di Maio, parlando della stampa delle tessere attraverso le quali sarà erogato il reddito di cittadinanza.
Eppure nei giorni scorsi, le card per accedere a una delle misure chiave del governo gialloverde, sono diventate un caso. Complici anche le affermazioni rilasciate a 'Otto e mezzo' dalla sottosegretaria al Mef Laura Castelli che ha confermato che le card destinate a una platea di 5-6 milioni di beneficiari sono in fase di pubblicazione. Nonostante le rassicurazioni dei pentastellati, però, l'incognita delle tessere resta.
Ieri, da Bruxelles, Di Maio ha ammesso che due settimane fa ha dato ordine al suo staff "di lavorare con Poste per avviare tutto il progetto del reddito di cittadinanza, che include anche la stampa delle tessere".
In realtà, sebbene la manovra, che deve ancora superare l'esame del Parlamento, ne preveda lo stanziamento finanziario, per il reddito di cittadinanza manca ancora la norma attuativa. E il 'giallo' sulle card potrebbe non trovare soluzione a breve. Ieri fonti tecniche hanno spiegato all'Adnkronos che in assenza dell'atto di natura legislativa o amministrativa non è possibile procedere alla stampa delle tessere che dunque non dovrebbero veder luce entro questo mese, salvo rush in extremis in parallelo con la Legge di Bilancio. Resterebbe inoltre il vulnus del bando di gara di norma previsto in questi casi per assegnare gli appalti, nella fattispecie la pubblicazione delle tessere, del quale ancora non si è avuta notizia.