Referendum sul piano traffico a Pescara: vincono i

Il nuovo piano traffico deciso dall´amministrazione D´Alfonso, entrato in vigore nel settembre 2006, non è piaciuto ai cittadini pescaresi, che hanno raccolto l´invito di Nicola De Amicis a votare il referendum per abrogare le nuove misure sulla viabilità. Sono 21.115 i cittadini che si sono recati alle urne, il 20% dei 105.552 iscritti al voto e alla fine degli scrutini hanno prevalso i "si", con il 67% contro il 34,3 dei "no". "La partecipazione dei cittadini - commenta l´assessore alla Mobilità urbana, Armando Mancini - è stata decisamente modesta. Un referendum va sempre rispettato, ma la quantità delle persone che vanno a votare è un indice del quale non si può non tenere conto. Questo siginifica che, se è vero che circa dodicimila persone hanno detto di volere abrogare il piano traffico, è anche vero che altre 100mila o hanno detto no, o hanno fatto capire di non essere interessati al quesito referendario, dunque di non essere contrari alle misure adottate dall’amministrazione. E’ chiaro che di questo il consiglio comunale non potrà non tenerne conto". In realtà il referendum proponeva di abrogare l´intero piano traffico e quindi anche l´aumento delle rotatorie, il prolungamento delle piste ciclabili, le nuove zone a Ztl, i sensi unici invertiti, mentre la protesta maggiore riguardava la chiusura della rampa dell´asse attrezzato, quella che permetteva di uscire direttamente in piazza Italia senza ritrovarsi imbottigliati nelle vie del centro. Probabilmente, se l´attenzione si fosse concentrata solo su questo quesito, l´affluenza alle urne sarebbe stata maggiore. In ogni caso ora la decisione finale spetterà al Consiglio comunale, e qui De Amicis lancia un messaggio diretto all´amministrazione D´Alfonso: "Se il consiglio comunale non dovesse tenere conto delle volontà popolare espressa nel referendum, se ne assumerà le responsabilità politiche anche alle amministrative di primavera". (Nella foto una vista di Pescara dall´alto) Valentina Tenaglia