Regionali, è iniziata la corsa alle candidature. Prime dimissioni

Consiglio straordinario per abrogare la anti-sindaci

29 Luglio 2008   09:52  

Ultimo giorno utile, per gli amministratori locali che volessero correre per l'Emiciclo: entro oggi devono dimettersi dai propri incarichi.

È l'effetto della legge, ribattezzata "anti-sindaci", voluta dal governo Pace nell'ultimo scorcio di legislatura per evitare la candidatura di quello che allora sembrava l'avversario più temibile, il sindaco di Pescara Luciano D'Alfonso, che oggi non sembra più interessato, sintomo evidentemente più della lungimiranza politica, vista la quasi certa sconfitta del centro sinistra, che delle ambizioni personali.

Quella legge servì a poco, visto che l'allora Unione stravinse sfiorando il 60%, ma oggi sembra avere un effetto boomerang proprio per la coalizione che la volle, dal momento che gli amministratori che sembrano meglio promettere e che probabilmente possono rappresentare l'asso nella manica del Pdl sono proprio di quella coalizione.

Primo fra tutti Gianni Chiodi, il rampante sindaco di Teramo, inizialmente indipendente, poi in area Forza Italia, che già ieri, con un giorno di anticipo sul termine ultimo, ha rassegnato le proprie dimissioni, nella speranza che nei successivi venti giorni - quelli nei quali potrebbe ritirarle - la coalizione lo indichi quale candidato.

A fargli da contrappeso c'è però tutta l'area teatina, che politicamente non si può certo definire irrilevante, con in testa il senatore in continua ascesa Fabrizio Di Stefano.

Ma le dimissioni sono arrivate anche da parte di molti amministratori locali, come gli assessori provinciali di Teramo e L'Aquila, Nicola Di Marco e Celso Cioni, e molti altri si apprestano a rassegnarle nella giornata di oggi, fra cui sembrano esserci i sindaci di Giulianova e Roseto, Ruffini e Di Bonaventura. Significativo il caso di Celso Cioni, esponente della Dc di Pizza, presente nel governo Berlusconi, che ha partecipato alla giunta Pezzopane in questi quattro anni ed oggi sarebbe pronto a candidarsi nel centro destra.

A richiamare all'ordine nonchè alla moralità ci ha pensato la presidente del Pd Stefania Pezzopane, che ha ricordato come “le elezioni non sono l'ultima spiaggia”, e non possono essere viste come il coronamento o la tappa di una carriera personale. Ma la stoccata sembra carica di tensione e risentimento, per una donna impegnata da una vita nella politica e nelle istituzioni sempre con successo, ma che nel giro di pochi mesi si è vista sbarrare la strada per il Parlamento e per il ritorno all'Emiciclo.

Il presidente Roselli ha intanto convocato il Consiglio regionale in seduta straordinaria per giovedì con all'ordine del giorno il progetto di legge n.19/05 recante abrogazione della legge regionale 30 dicembre 2004 n'51 (disposizioni in materia di ineleggibilita', incompatibilita' e decadenza dalla carica di consigliere regionale).

(MS)


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