Regione: neoassessori che non arrivano, conti che non tornano

Maggioranza in bilico

21 Dicembre 2010   13:10  

Un fine anno con i conti che rischiano di non tornare, per la maggioranza in consiglio regionale. I I conti della manovra di bilancio, in primo luogo, un bilancio difficile da far quadrare, vista la necessità di tagli e politiche della lesina. Ieri la commissione bilancio è stata disertata, dai componenti del centro destra., un brutto incidente nello stesso giorno in cui le parti sociali, da Confidustria ai sindacati confederali, tornano a chiedere a all'assessore Carlo Masci, un incontro per fare il punto sulla salute dei conti pubblici, sulle politica fiscali e tariffarie e per una ricognizione puntuale delle risorse reperibili.

Ma a non tornare più rischiano di essere anche la conta di voti in consiglio. A sparigliare la carte anche in Abruzzo è infatti l'avvento nel panorama politico del terzo polo. Potenzialmente a palazzo dell'Emiciclo potrebbe contare di ben sette consiglieri: i tre di Futuro e libertà i due dell'Udc, Gino Milano dell’Api, e pronostica qualcuno anche Giorgio De Matteis dell'Mpa. In caso di convergenza tra opposizione e terzo polisti, tenendo conto che l'assessore e consigliere Venturoni non può votare a causa dell'obbligo di dimora, la maggioranza rischia seriamente di andare sotto.

E dunque non è un caso che il rimpasto di giunta, utile strumento per ricomporre le divergenze e sedare i malumori, viene ancora una volta rimandato.

E dal terzo polo intanto non arrivano in queste ore messaggi di pace al presidente Chiodi e ad maggioranza che finora ha appoggiato anche se esternamente. Il coordinatore del Fli Daniele Toto condanna ad esempio per la supponenza della giunta,per l'ostracismo contro ogni voce fuori dal coro, perché ancora non vengono sostituiti gli assessorati vacanti alla sanità e all'ambiente.

Più articolata la posizione di Giorgio De Matteis, che da una parte conferma fedeltà al centrodestra, e mostra terzietà rispetto al terzo polo, dall'altra invita però Però Chiodi alle larghe intese, così larghe da coinvolgere anche il Pd. ''Serve un governo di responsabilità istituzionale – afferma – perché le emergenze sono molto gravi e i problemi da risolvere non sono né di centro, né di destra, né di sinistra.''




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