Restituzione tasse: monta a L'Aquila il vento della rivolta

 Monta a L'aquila e nel cratere sismico l'incredulità e il vento della protesta dopo la mancata sospensione della restituzione delle tasse sospese dopo il sisma, misura che nel decreto "Milleproroghe" non c'è.

Questo pomeriggio è previsto un assembramento di cittadini in piazza Duomo, primo atto di un protesta ad oltranza che rischia di diventare rivolta.

All'alba sono partiti alla volta di Roma il sindaco Massimo Cialente, il governatore e pluri-commissario Gianni Chiodi, per chiedere spiegazioni al sottosegretario Gianni Letta. Hanno poi incontrato il presidente Berlusconi che in conferenza stampa ha dichiarato: "Spero di poter arrivare a spostare dall'1 gennaio all'1 luglio il termine di inizio del pagamento". Stiamo ancora discutendo se debba riguardare le aziende che hanno un determinato fatturato oppure tutte.'' Ma è quel ''spero'' che conferma le preoccupazioni: a decidere le sorti della città è il ministro Giulio Tremonti e da parte sua non ci sarebbe la volontà politica di destinare altre risorse al cratere sismico. Le agenzie di stampa battono intanto dichiarazioni tra l'indignato e lo stupefatto di tutti i rappresentati politici abruzzesi. 'E' una beffa: L'Aquila L?aquila da primo gennaio sarebbe il territorio dove si pagheranno più tasse in Italia'', tuona il parlamentare Pd Giovanni Lolli. Laconico, ma forse più che altro imbarazzato il senatore del Pdl Filippo Piccone: "Ci attiveremo nelle sedi istituzionali competenti', afferma.

Ma è evidente che se non si dovesse ottenere anche in zona Cesarini, ciò che è stato garantito dopo tutti gli altri terremoti, anche meno gravi e devastanti, a salire sul banco degli imputati questa volta saranno il commissario Gianni Chiodi, il vice e già contestatissimo Antonio Cicchetti di cui già molti chiedono eventuali ed immediati dimissioni.

Ed anche gli onorevoli del centrodestra, perché, afferma da ultimo l'assessore comunale Piero Di Stefano, è evidente che contano a Roma come il due di picche.