Ricostruzione: Appello per L'Aquila, interventi decisivi o mobilitazione

25 Maggio 2013   12:34  

Appello per L'Aquila, tramite il suo consigliere comunale Ettore Di Cesare, ha sottoscritto la lettera aperta firmata da una larga rappresentanza trasversale del Consiglio nella quale si chiedono al Governo interventi decisi per la ricostruzione dell'Aquila e si prospetta una grande mobilitazione cittadina qualora tali richieste non venissero prese nella debita considerazione.

Siamo infatti convinti che il metodo attraverso il quale la ricostruzione è stata finanziata in questi anni ci rende troppo esposti ad un gran numero di fattori esterni, dall'andamento della crisi globale a più specifiche vicende nazionali, che costringono i nostri amministratori a rinegoziare continuamente i termini dei finanziamenti in un clima di crescente incertezza. L'unico modo per garantire un futuro alla ricostruzione della nostra città è legarla a meccanismi certi e indipendenti dagli umori dei governi che si succedono. C'è una legge di iniziativa popolare che giace in Parlamento che potrebbe essere un ottimo punto di partenza da cui un Governo e un Parlamento dovrebbero prendere le mosse per dare risorse garantite alla ricostruzione negli anni. Altrimenti tra pochi mesi sarà di nuovo incertezza per i fondi del 2014.

Per questo siamo pronti a sostenere una mobilitazione cittadina che impegni il Governo anche ad un provvedimento organico e definitivo che garantisca un processo di ricostruzione continuativo e contrassegnato da scadenze certe e verificabili.

Teniamo a sottolineare, però, un punto importante: L'Aquila non è stata dimenticata da un generico, oscuro e indecifrabile "Stato". L'Aquila è stata dimenticata da un Governo ben identificabile, espressione trasversale delle principali forze politiche di questo Paese. La mobilitazione sarà credibile solo partendo da una fermissima posizione di protesta rispetto a questo sistema partitico: gli attivisti locali del PD, del PDL e degli altri partiti che sostengono il governo Letta diano ai loro vertici nazionali un messaggio forte, riconsegnando le tessere ed occupando le sedi, come già richiesto da Ettore Di Cesare in Consiglio Comunale.

Non siamo infine disposti a tacere su quello che per noi è uno dei problemi principali di questa mancata ricostruzione, ossia la gestione monocratica che l'attuale Amministrazione Comunale ha messo in pratica sin dall'inizio. Ci ripetiamo, e lo faremo finchè avremo voce, dicendo che la ricostruzione sarà possibile solo se trasparente e partecipata. Deve finire una volta per tutte l'atteggiamento da uomo solo al comando di un Sindaco che tratta privatamente sui tavoli romani, ottenendo scarsi risultati, e che solo nel momento del tracollo della sua strategia solitaria chiama la cittadinanza a raccolta, per ottenere sostegno ad un piano d'azione che nessun cittadino ha potuto condividere in precedenza.

Solo se si cambieranno queste pratiche sarà possibile un percorso di mobilitazione realmente unitario che pretenda anche un cambio di rotta da parte dell'Amministrazione Comunale su condivisione e partecipazione a scelte e strategie. Senza questi presupposti qualunque mobilitazione cittadina resterebbe per noi sterile e non risolutiva.


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