Ricostruzione, Bruschi (Idv): "Serviva criterio territorialità per assunzioni al Comune"

08 Agosto 2012   15:36  

"Sicuramente se fosse stato possibile applicare il criterio della territorialità, come suggeriva l’IDV, in merito al quale, a parità di competenze professionali, venivano  preferiti nelle assunzioni i residenti nel territorio, non sarebbero venute a mancare la pari opportunità nelle selezioni del 'concorsone' al Comune.  Escludere i precari dalle prove pre-selettive significa semplificare loro il processo di selezione. Tutti gli altri (meno fortunati) aspiranti lavoratori residenti nel territorio dovranno, infatti, vedersela contro fortuna, cultura e competenza insieme ai restanti concorrenti nazionali". Lo dice Emanuela Bruschi, portavoce dell'Idv.

"Affermare che a prevalere sia la legalità e la meritocrazia nell’espletamento delle procedure concorsuali diventa un discorso un po’ forzato e parziale rispetto al paragone con altri bandi in cui, nonostante le precedenti esperienze fornissero punteggio nei titoli, tutti i candidati concorrevano alla pari nell’espletamento delle preselezioni. Detto questo, la tutela dei precari è sempre legittima per non rendere ancora più grave la situazione occupazionale.

Il personale che verrà selezionato sarà essenziale a garantire un’adeguata ricostruzione ma questa deve essere intesa nel senso ampio del termine, altrimenti sarà solo una ricostruzione materiale o, semplicemente, edile: per questo motivo non ci sarà bisogno solo di figure ‘tecniche’ come ingegneri, geometri e architetti, ma sarebbe il caso di allargare l’approvvigionamento del capitale umano anche a profili professionali diversi, psicologi, operatori turistici e culturali, informatici ed economisti, che garantiranno e coopereranno per una ricostruzione ed uno sviluppo economico-sociale-culturale e turistico, capace di risollevare e ricreare opportunità per il nostro territorio".


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