Ricostruzione, Pd: "L'Aquila è uscita dall'agenda politica di questo Paese"

05 Ottobre 2018   13:00  

“L’Aquila è uscita dall’agenda politica di questo Paese. Di settimana in settimana, da quando il governo si è insediato, constatiamo un allontanamento costante dalle necessità della nostra città e in generale del cratere sismico. Ormai siamo arrivati alla cancellazione del problema”: lo ha denunciato la deputata del Partito Democratico Stefania Pezzopane che, in conferenza stampa, ha sottolineato la drammatica conferma della disattenzione dell’esecutivo e della maggioranza parlamentare per le vicende della ricostruzione dell’Aquila e del cratere. Conferma che è arrivata dalla predisposizione del decreto sulla ricostruzione a Genova. 

“In realtà – ha detto Pezzopane, intervenuta assieme all’ex sindaco Massimo Cialente e alla dirigente del Pd Gilda Panella – a parte il fatto che per confezionare questo provvedimento ci sono voluti 44 giorni, un fatto senza precedenti, esso contiene risposte non solo all’emergenza di Genova, ma anche ad altre, come Ischia e il Centro Italia. Ci sono tutte, tranne L’Aquila”. 

Una situazione che perdura, visto che da quando il governo si insediato, l’unica risposta ottenuta, ha detto la deputata aquilana, è stata la proroga (all’interno del decreto terremoto) della scadenze per la restituzione degli aiuti fiscali richiesta alle imprese dell’Aquila e del cratere, una proroga peraltro giunta dopo quella disposta dal governo Gentiloni. Tutte le altre richieste ed emendamenti sulle questioni del sisma 2009 sono stati respinti, e lo stesso è accaduto nell’ambito dell'approvazione e della conversione dei precedenti decreti, quello Terremoto e il Milleproroghe.

“Le proposte arrivavano anche da Fratelli d’Italia e Forza Italia, che governano il Comune con la Lega”, ha detto Pezzopane, che ha confermato che nonostante la scarsa attenzione ricevuta finora da governo e maggioranza continuerà a porre in evidenza le questioni che necessitano di risoluzione per L’Aquila e il cratere, e a offrire proposte. Pezzopane ha anche richiesto, unico parlamentare a farlo, l’audizione del sindaco e del presidente della Regione proprio in un’ottica di reintroduzione delle questioni nell’agenda politica. 

Questioni da risolvere che sono state elencate dalla deputata del Pd: per le tasse sospese la proroga scadrà a fine anno, ma si potrebbe lavorare da subito sulla norma nazionale in vista della trattativa con l’Ue, come ha chiesto Pezzopane; il Pd ha ottenuto nella scorsa legislatura la proroga di tre anni del personale che opera per la ricostruzione ma rimangono da risolvere questioni che riguardano i cosiddetti Ripam e i precari fuori cratere; va “rimessa in pari” la questione dei bilanci, con le minori entrate e le maggiori uscite dovute al sisma e alla ricostruzione, che negli anni passati veniva affrontata sempre con largo anticipo rispetto alla discussione della Legge di Bilancio; la governance rimane gravemente sguarnita: in scadenza gli uffici speciali, non c’è il sottosegretario alla ricostruzione, il responsabile della struttura di missione Marchesi ha ricevuto la proroga appena di un mese; Pezzopane ha chiesto da tempo un incontro al sottosegretario Giorgetti, senza ricevere risposte. La deputata ha concluso: “Eppure c’erano precisi impegni del governo. Negli anni scorsi le risposte ai problemi e alle necessità dell’Aquila  le abbiamo sempre ottenute e quando tardavano come Pd aquilano non abbiamo esitato, pur governando a Roma, a fare le battaglie”. 

L’ex sindaco Massimo Cialente ha rincarato: “Il terremoto del 2009 è stato un fatto senza precedenti, ha distrutto una città capoluogo di Regione e per affrontare la ricostruzione abbiamo dovuto costruire strumenti che necessitano di una costante manutenzione, ordinaria e straordinaria direi. Se il governo non se rende conto e mette da parte questo problema, vuol dire che hanno spento il faro, sono terrorizzato da questo abbandono. Faccio solo un esempio: il mancato rinnovo strutturale a Marchesi ha determinato il blocco delle delibere e dei fondi al Cipe. Gli aquilani devono mobilitarsi. Il sindaco dell’Aquila, in queste ore drammatiche, ha pensato persino di lasciare la città per la candidatura a Presidente della Regione”. 

 



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