Ricostruzione, Tinari: "Nuovo decreto enti locali scontenta tutti"

23 Giugno 2015   21:39  

"Che figura!. Dopo aver tanto osannato la proposta di legge per la ricostruzione a opera della senatrice Pezzopane, dopo aver ostinatamente difeso l'operato e la condotta della sottosegretaria De Micheli, anche quando erano indifendibili, al grido di: 'Lasciatela lavorare perche' ne sa piu' di voi', il Pd ci ha impantanati con un decreto che riesce nel difficilissimo compito di scontentare tutti, dagli ingegneri agli amministratori di condominio, e che blocca, di fatto, la gia' lenta e faticosa ricostruzione".

Lo afferma il consiglire comunale dell'Aquila di Forza Italia Roberto Tinari commentando il decreto legge sugli enti locali che all'art. 11 parla della ricostruzione post-sisma dell'Aquila.

"Un decreto - sostiene Tinari - che sancisce la fine e il fallimento delle ditte aquilane, piegate da mille difficolta' e abbandonate a se stesse, e che toglie ai cittadini, specialmente quelli che risiedevano in centro storico, le pur esigue speranze di tornare a casa.

Mi domando se la sottosegretaria De Micheli avrebbe mai prodotto un mostro normativo come questo per la sua Emilia. Certamente no, anche perche' li' avrebbero imbracciato i forconi.

La prova provata dell'insipienza del Pd, sia a livello locale che a livello nazionale, i cui esponenti, a Roma come da noi, sono buoni solo, come si dice dalle nostre parti, a promettere di certo e non mantenere di sicuro.

La dimostrazione lampante di quanto contino e vengano tenuti in considerazione, nelle stanze del potere romano, il sindaco Cialente e la senatrice Pezzopane. S

e, infatti, questo decreto e' uno schiaffo sulla faccia (per la verita' gia' tumefatta) degli aquilani - prosegue il consigliere comunale - rappresenta anche, a maggior ragione, un calcio alle terga dei nostri politici. E la senatrice che fa? Va avanti come nulla fosse, senza neanche un po' di vergogna, e continua a blaterare di incontri e di correzioni, ben sapendo che il guaio e' fatto, senza spendere una parola non dico di biasimo, ma quantomeno di rammarico per la palese presa per i fondelli di cui e' vittima e in cui ha trascinato tutta la citta'.

La verita' e' che L'Aquila paga a caro prezzo la mancanza di credibilita' dei suoi rappresentanti. Il tutto mentre dei soldi di cui continua a parlare Cialente non c'e' traccia.

Quando arrivano, dove sono? E, soprattutto - conclude Tinari - quanto pensano questi signori che durera' ancora la pazienza degli aquilani? Purtroppo per loro temo che sia finita da un pezzo".


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