'' Non esiste una vera trasformazione sociale e politica se non si comincia da se stessi''. Il messaggio di pace e spiritualità di Tara Gandhi, nipote del Mahatma, ieri in visita nelle aree terremotate dell’aquilano, ha risuonato, tra le macerie del sei aprile, come un potente monito a cui ispirare e orientare la ricostruzione, perchè la città non è fatta solo di mattoni, ma anche e soprattutto di solidarietà, partecipazione, e relazioni sociali da reinventare e tessere nuovamente.
Dopo aver percorso un tratto di zona rossa, la signora Gandhi ha chiesto di poter entrare nella diruta basilica di Collemaggio, ha visitato la vicina tendopoli gestita dalla Croce Rossa. Poi l'incontro, a cui le immagini si riferiscono, a palazzo dell'Emiciclo, dove il presidente del consiglio regionale Nazario Pagano ha consegnato alla nipote del profeta della non-violenza, una piccola statua del guerriero di Capestrano, bellicoso personaggio che però è il simbolo di una terra, l'Abruzzo, forte, pacifica e gentile. Nonostante tutto.
FT