Ricostruzione: e ora speriamo che la Barca vada

02 Febbraio 2012   11:31  

Che sia tecnicamente parlando la svolta di una ricostruzione che finora arranca vistosamente? Dal clima di ritrovato ottimismo a seguito dell'incontro di ieri a Roma con il ministro con delega al terremoto Fabrizio Barca, si può sperare di si.

Alla delegazione abruzzese composta dal commissario Gianni Chiodi, dal capo della struttura di missione Gaetano Fontana, dal sindaco dell’Aquila Massimo Cialente, dal sindaco di Rocca di Mezzo Emilio Nusca, in rappresentanza dei comuni del cratere, il ministro Barca affiancato dal sottosegretario Antonio Catricalà, e dal capo di gabinetto del ministro delle Finanze Vincenzo Fortunato, ha di fatto garantito che la ricostruzione aquilana tornerà ad essere una priorità nell'agenda politica del Governo Monti.

Ed anche per questo sarà ridato slancio e centralità al tavolo permanente Inter-istituzionale. Il ministro ha anche confermato che verrà in visita a L'Aquila il 14 febbraio prossimo, giorno per la cronaca di san Valentino.

Il commissario Gianni Chiodi che ha consegnato al ministro Barca un corposo dossier sullo stato dell'arte della ricostruzione e dell'assistenza, al termine dell'incontro ha annunciato: ''Il governo ha espresso piena fiducia all’operato del commissario e ha invitato a concentrarsi sui problemi, piuttosto che sulle polemiche di parte''. Il contestatissimo coordinatore dell'Stm Gaetano Fontana, sulla scia di questa rinnovata fiducia, ha pertanto colto l'occasione per ritirare le dimissioni.

Il sindaco Massimo Cialente ha ribadito la necessità di accelerare la filiera dell'esame delle pratiche, ha chiesto più poteri ai Comuni, una nuova ordinanza per i centri torci, per fare aprire subito i cantieri, la certezza della copertura finanziaria per l'assistenza a migliaia di persone, perché i soldi in cassa finiranno a fine marzo, maggiori fondi per la messa in sicurezza sismica delle case da ricostruire.

Il sindaco Nusca si infine si è fatto latore delle esigenze dei piccoli comuni terremotati,che ha sottolineato, rappresentano il 50% della popolazione colpita dal sisma. E ha chiesto maggior personale per smaltire l'immensa mole di lavoro burocratico che la ricostruzione purtroppo comporta.


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