Ricostruzione e ''partecipazione'': il misterioso progetto di un altro teatro nel parco del Castello

05 Luglio 2012   15:49  

Un fenomeno che un giorno sarà forse studiato sui libri di scuola: la proliferazione di auditorium, teatri provvisori definitivi, centri polivalenti e polifunzionali di cartongesso che stanno spuntando nel post-terremoto a L'Aquila. Che inseme richianop di costare più della ricostruzione dei teatri, auditorium, musei, spazi culturali, antichi e preziosi, distrutti dal sisma. L'ultimo progetto, approvato senza darne troppa pubblicità dalla Giunta Comunale, è oggetto della seguente nota stampa al vetriolo del consigliere di prospettiva 2020 Luigi D'Eramo:

'' Nel corso della conferenza stampa che ho tenuto quest’oggi insieme con i colleghi consiglieri Giorgio De Matteis ed Emanuele Imprudente ho portato all’attenzione una delibera di giunta, approvata nei giorni scorsi dall’esecutivo, con la quale si stabilisce, udite udite, la realizzazione di un ulteriore teatro nel Parco del Castello, a poca distanza dall’Auditorium di Renzo Piano.

Della nuova struttura si sa solo, sulla base della delibera, che sorgerà nell’area del Parco prossima a Porta Castello, sarà destinata a “spettacoli, incontri pubblici e confronti” e verrà realizzata grazie all’Istituto di cultura tedesca Villa Massimo di Roma, con la Fondazione Carispaq come finanziatore e soggetto attuatore.

Nulla è dato invece sapere sulle dimensioni, i costi e i particolari del progetto.

La Direzione regionale dei Beni Culturali, proprietaria dell’area, ammette addirittura, all’interno della stessa bozza di protocollo d’intesa, di concedere l’autorizzazione pur ignorando le dimensioni e le caratteristiche strutturali dell’opera. Come dire, che sia una cattedrale o uno stanzone, autorizziamo comunque.

È gravissimo che una delibera del genere non sia stata trasmessa al Consiglio comunale, sovrano in fatto di urbanistica, né discussa per lo meno in Commissione Territorio.

Così come è indecente che il presidente del Consiglio comunale Benedetti continui a farsi zerbino dell’amministrazione senza tutelare le prerogative dell’organo di massima rappresentanza cittadina.

Quest’amministrazione, peraltro, continua ad agire senza un minimo di programmazione, con decisioni estemporanee, agendo d’imperio e rifuggendo costantemente il confronto con i cittadini e con il Consiglio.

Se pensano di governare calpestando diritti e condivisione si sbagliano di grosso. O le cose cambiano, oppure saremo costretti a intraprendere azioni decise a tutela del territorio e della città.''


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