Ricostruzione: fine del commissariamento, malintesi e dichiarazioni incrociate Lolli-Chiodi

20 Giugno 2012   12:45  

Botta e risposta generato da un equivoco di fondo tra il commissario alla ricostruzione Gianni Chiodi e il parlamentare Giovanni Lolli sulla fine del commissariamento. Nello stesso momento in cui il deputato precisava il contenuto di un articolo apparso su Il Messaggero, ritenendo fuorviante il titolo, il governatore diffondeva una nota nella quale, con l'intento di replicare alle dichiarazioni riportate dalla carta stampata, annuncia la fine della gestione commissariale entro l'estate.

LOLLI: CHIODI VIA SUBITO, NON A DICEMBRE

"Gianni Chiodi commissario alla ricostruzione con le sue strutture sino a dicembre sarebbe una sciagura". L'onorevole del Pd Giovanni Lolli lo puntualizza dopo un articolo apparso oggi su Il Messaggero che viene definito fuorviante dal deputato aquilano.

"Il titolo - dice - non esprime in nessun modo quello che penso. Quello che ho detto, e che tra l’altro è riportato correttamente nell’articolo, è che per cambiare la governance e superare il commissariamento ci vuole una legge nazionale, che questa legge per essere fatta nei tempi più brevi deve essere agganciata ad un decreto in corso (il più idoneo potrebbe essere quello sul terremoto in Emilia) di modo che possa tutto essere fatto prima delle ferie estive

Ricordo a tutti che un decreto legge è immediatamente esecutivo dal momento in cui viene emanato, il Parlamento poi  ha 60 giorni di tempo per convertirlo in legge ed, eventualmente, migliorarlo.

L’abolizione del commissariamento, quindi - prosegue Lolli - deve e può essere realizzata entro il mese di luglio. Per quanto riguarda la fase transitoria del passaggio tra l’attuale regime di commissariamento e tutto il potere attribuito ai Comuni ho detto più volte che questo non può essere attribuito all’ufficio di coordinamento della ricostruzione che il Commissario Chiodi ha istituito con il Decreto 122 di pochi giorni fa, anzi, confermo che quando si discuterà della nuova governance in Parlamento io presenterò un emendamento per cancellare l’intero Decreto 122

La struttura transitoria che per un breve periodo deve garantire il passaggio da un regime all’altro - spiega ancora Lolli - deve essere stabilita con la legge, concordata con il Comune dell’Aquila e con gli altri Comuni del cratere e non può essere, certo, affidata alle strutture attuali. Tutto questo non per considerazioni di tipo politico ma per evitare ai cittadini aquilani altri mesi di un inevitabile e paralizzante conflitto".

CHIODI: COMMISSARIAMENTO FINISCE ENTRO L'ESTATE

In merito alla questione relativa alla cessazione della funzione di Commissario delegato alla ricostruzione, Regione Flash riporta una dichiarazione del Presidente della Regione, Gianni Chiodi: "Le contraddizioni contenute nelle numerose dichiarazioni di esponenti del centrosinistra sulla fine del commissariamento cominciano ad essere imbarazzanti. Il sindaco Massimo Cialente e l'onorevole Gianni Lolli, nei giorni scorsi hanno minacciato, rispettivamente, dimissioni e veti in Parlamento se la figura del commissario non fosse stata superata entro il 30 giugno venturo.

Oggi, a mezzo stampa, lo stesso Lolli, compiendo una sorta di triplo salto mortale, si dice convinto che il commissariamento deve durare almeno fino al 31 dicembre prossimo, giustificando questa necessità con motivazioni di ordine tecnico.

E pensare che qualche esponente del centrosinistra, nei giorni scorsi, aveva persino scomodato Kafka per imputare al sottoscritto una presunta mancanza di coerenza in merito alla idea sul ritorno alle competenze ordinarie!.

Vorrei cogliere l'occasione per ribadire ancora una volta, come annunciato lo scorso dicembre e come ho formalmente chiesto al Presidente del Consiglio Mario Monti nella riunione del 27 dicembre 2011, che ritengo oggi necessario passare alla fase della ricostruzione restituendo a tutti gli enti e istituzioni locali le loro competenze ordinarie.

La fase della prima emergenza, con Bertolaso commissario e quella dell'avvio della ricostruzione, con il sottoscritto commissario, possono ritenersi concluse e hanno ottenuto risultati riconosciuti sia dal passato governo Berlusconi che dall'attuale governo Monti.

Senza quei risultati, in qualsiasi modo li si voglia più o meno strumentalmente interpretare, oggi non potremmo neanche pensare alla fase della ricostruzione con enti e istituzioni locali in prima linea che riacquistano le loro originarie competenze.

Ci sono tutte le condizioni affinché tale passaggio avvenga prima dell'estate con la necessaria dichiarazione da parte del Presidente del Consiglio della cessazione dell'emergenza, con conseguente venir meno della figura del commissario. Questa è stata ed è ancora la mia posizione".


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