Ricostruzione: polemiche per i super-consulenti. Aielli: ''A regime pratiche chiuse in sette giorni'

22 Aprile 2013   13:56  

Fa discutere a L'Aquila l'assunzione di 23 super-consulenti che opereranno nel cratere sismico al servizio dei nuovi Uffici Speciali della ricostruzione, che ancora non entrano in funzione, mentre sono migliaia le pratiche ferme anche da più di un anno.

Si tratta di ingegneri, architetti, geologi, geometri a chiamata diretta, provenienti da tutta Italia, che percepiranno per un anno compensi che oscillano dai 30mila e 72mila euro, per un totale di 1,1 miloni di euro, soldi presi dai fondi della ricostruzione.

Loro compito sarà quello di affiancare e formare i 300 addetti che il posto di lavoro se lo sono conquistato con un concorso pubblico, a cui hanno lo ricordiamo oltre 20mila canditati.

I 23 super consulenti si aggiungono ad altri 50 super-istruttori, anche loro con super-stipendi, che opereranno l'Aquila per i prossimi tre anni, scelti anche loro a chiamata diretta.

Grida allo scandalo il vicepresidente della consiglio regionale Giorgio De Matteis, chedendo la convocazione di un consiglio comunale straordinario

''L'Ufficio della ricostruzione è una farsa - afferma accusa De Mattteis – è solo un nominificio di consulenti, che ancora non produce praticamente nulla e costa una 'barca' di soldi".

Al nostro microfono risponde alle accuse Paolo Aielli, il capo dell'ufficio speciale per la ricostruzione dell'Aquila sono necessari per formare i nuovi dipendenti, sopratutto sulle procedure richieste dalla nuova scheda parametria.

E promette: ''A regime il nostro ufficio smaltirà ciascuna pratica in sette giorni''.

 

 


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