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La ricostruzione, è ormai chiaro, è destinata a proseguire tra le polemiche. Dopo l'annuncio choch dei professionisti, che stimano servano ancora altri due anni per la presentazione dei progetti di riparazione degli edifici delle periferie, a fare alzare un nuovo polverone è la scelta di destinare sessantamila euro l'anno ad un consulente informatico.
L'ordinanza 3923 del presidente del Consiglio ha previsto che il commissario alla ricostruzione e il suo vice possano essere affiancati da un professionista ad alta qualificazione.
Chiodi si è subito avvalso di questa facoltà nominando con apposito decreto l'ingegnere Eugenio Berardi.
“Assicurare il necessario supporto al coordinamento dei tavoli istituzionali” e “coordinare e controllare i processi e le attività poste in essere da tutti i soggetti coinvolti nell'opera di ricostruzione e di assistenza alla popolazione”, questi – si legge nel decreto commissariale – i non meglio definiti compiti di Berardi, assunto sulla base di un rapporto di collaborazione coordinata e continuativa, con un compenso di sessantamila euro l'anno.
Fondi, naturalmente, attinti dalle risorse destinate alla ricostruzione previste nella legge Abruzzo varata all'indomani del sisma.