Lannuale assemblea del Consiglio regionale abruzzesi nel mondo (Cram), lorganismo composto da esponenti della Regione (i consiglieri Donato Di Matteo, Giuseppe Tagliente e Camillo Cesarone), dai delegati delle comunità regionali nei cinque continenti, dai rappresentanti di Comuni e Province dAbruzzo e delle Associazioni che si occupano di emigrazione, per la prima volta si riunirà allestero. Il 10 e 11 novembre prossimi, infatti, la riunione plenaria si terrà a Santiago del Cile, raccogliendo una precisa proposta avanzata nella seduta dinsediamento del Cram, lo scorso febbraio, che il presidente Di Matteo aveva fatto propria, poi votata allunanimità dallorganismo regionale. Una decisione fortemente apprezzata e condivisa anche dal Presidente della Regione, Ottaviano Del Turco (nella foto, con Di Matteo), presente allinsediamento. Il Cram, dunque, emigra verso le comunità abruzzesi secondo un programma già definito anche per i prossimi anni. Nel 2007, infatti, lassemblea si terrà in Sudafrica, nel 2008 in Australia, nel 2009 negli Stati Uniti. Non può sfuggire il valore duna tale decisione che, contrariamente al passato quando le riunioni si tenevano nel capoluogo regionale, tende a portare il Consiglio degli abruzzesi nel mondo nei vari continenti per consentire lincontro e la partecipazione ai lavori del Cram a tutte le comunità dellarea di volta in volta raggiunta. Ha un forte significato simbolico riunire il Cram nelle varie aree dellemigrazione abruzzese. Si recupera il disagio duna separazione fisica e duna lontananza istituzionale talvolta profonde, almeno tali nellimmaginario degli abruzzesi sparsi nel mondo. Spesso capita che importanti comunità allestero mai hanno avuto il privilegio duna visita delle Istituzioni della propria terra dorigine per discutere di questioni e problemi sociali, culturali ed economici, ma anche per impostare relazioni che favoriscano opportunità di sviluppo e partnership imprenditoriali e commerciali con lAbruzzo.
Cè sempre più lesigenza duna lettura fedele ed attendibile di ciò che sono oggi le comunità degli abruzzesi nel mondo. Gente tenace che, superate difficoltà ambientali e culturali talvolta rilevanti, ha saputo mettere a frutto notevoli capacità di lavoro, dimpresa, diniziativa, guadagnandosi stima e prestigio nei Paesi demigrazione. La determinazione e lingegno abruzzese sono ampiamente riconosciuti in ogni Paese e trovano specchio nei ruoli di responsabilità che sempre più frequentemente i nostri corregionali sono chiamati ad assumere, anche nelle rappresentanze civili e parlamentari. Le seconde e terze generazioni dellemigrazione hanno consolidato la dimensione e il ruolo sociale, civile e produttivo delle comunità abruzzesi, in ambiti intellettualmente elevati in campo imprenditoriale e professionale. Occorre un modo diverso di relazionarsi con le nostre comunità allestero, che tenga conto di tali positive condizioni e dunque delle opportunità nuove che si offrono allAbruzzo, nello sviluppo di iniziative e progetti di reciproco interesse. Non sempre, in Italia e in Abruzzo, si ha nitido il quadro delle situazioni, spesso le valutazioni sono distorte da non adeguata conoscenza delle singole realtà, se non addirittura condizionate dal retaggio di analisi e supposizioni ampiamente superate dallattualità. Ne faceva cenno, in un recente incontro ufficiale in Abruzzo, lonorevole Marisa Bafile, segretaria di Presidenza della Camera dei deputati. In questo contesto possono essere di sicura utilità missioni del Cram che vanno a verificare direttamente le situazioni e le potenzialità enormi presenti nelle nostre comunità, da un lato rafforzando legami sociali e culturali con lAbruzzo, alimentando scambi di conoscenze, dallaltro costruendo azioni positive di collaborazione. Peraltro, in tale prospettiva, come non rilevare la felice circostanza per lAbruzzo di contare su quattro parlamentari eletti allestero (la Bafile, Giuseppe Angeli, Claudio Micheloni e Antonio Razzi) che a loro volta possono dare un proficuo contributo per il raggiungimento degli obiettivi. Ma soprattutto, strutturando meglio i rapporti con le comunità allestero, lItalia e lAbruzzo possono avere di prima mano una conoscenza più completa diretta e profonda di quei Paesi, assai meglio che dalla nostra diplomazia.
Altro importante impulso a un radicale rinnovamento, in positivo, delle relazioni con le comunità regionali allestero lo daranno i giovani, quando si sarà in grado di definire politiche più attente e mirate verso tale generazione di figli e nipoti dellemigrazione abruzzese nel mondo. E quindi assolutamente salutare la presenza nel Cram di delegati giovani, nominati dalle Federazioni abruzzesi in esecuzione della legge che ha riformato il Cram del dicembre 2005, secondo la quale è obbligatorio esprimere almeno un delegato su tre, per le varie aree, con età inferiore ai 40 anni. Ciò ha consentito davere nel Cram una buona presenza giovanile, molto affiatata e concorde nellindividuare nuovi campi dattività, peraltro sfociata nellelezione alla vicepresidenza di Ana Maria Michelangelo, giovane avvocato di Maracay, in Venezuela. Ma anche davviare una politica più mirata e conforme alle loro esigenze che vedrà un primo importante appuntamento proprio a Santiago, nei giorni 8-9 novembre, con una riunione dei giovani delegati nel Cram con i loro coetanei delle Associazioni giovanili di Cile, Argentina, Brasile, Uruguay, Paraguay e Venezuela. Gli esiti di questa riunione possono essere molto utili e proficui alla discussione dei problemi ed alle decisioni del Cram dei giorni seguenti, proprio per correlare sempre più indirizzi e politiche ai nuovi bisogni delle generazioni che formeranno il nerbo decisionale delle comunità abruzzesi nel mondo nei prossimi anni. Con loro e con una visione più al passo con le realtà dei Paesi di cui sono espressione, la Regione e lAbruzzo intero contano di stabilire una forte collaborazione che rafforzi relazioni culturali sociali ed economiche (turismo, commercio di tipicità regionali, opportunità dimpresa) nel reciproco interesse.
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