Riordino province: Teramo è salva

14 Dicembre 2012   14:58  

Il Decreto-legge sul riordino delle Province approvato dal Governo Monti non sarà convertito in legge. Questa bella notizia, arrivata pochi giorni fa al termine della riunione della Commissione Affari Costituzionali del Senato, segna la parola fine per il momento all’ipotesi di cancellazione di ben 35 Province in Italia tra cui la nostra Teramo.

Se il decreto fosse stato approvato dal Parlamento, la nostra Provincia sarebbe stata gravemente penalizzata, con la perdita per Teramo del ruolo di Città Capoluogo, alimentando le spinte centrifughe dalla Val Vibrata verso Ascoli e della Valfino, dei Comuni delle terre del Cerrano e della fascia costiera verso Pescara.
Inutile ricordare, ancora una volta, le conseguenze che Teramo avrebbe subito con la perdita del ruolo di Capoluogo: scomparsa di enti,uffici, servizi, statali e provinciali, per oltre mille posti di lavoro!
Teramo Nostra si è mobilitata per prima, sin dallo scorso luglio, per scongiurare questa grave ipotesi, promuovendo assemblee, iniziative e producendo documenti per la sensibilizzazione dell’opinione pubblica teramana offrendo anche proposte alternative al fine di mantenere la Provincia espandendone il territorio con il riaccorpamento di parte del territorio vestino.
Siamo stati da sempre impegnati a valorizzare la centralità di Teramo Capoluogo all’interno della sua area Provinciale, posizione unica rispetto alle altre Città d’Abruzzo.
Più volte abbiamo ricordato ad alcuni ignari ed insensibili politici che la storia di Teramo è la più antica d’Abruzzo, essendo stata civiltà pre-romana ed avendo dato il suo nome “Aprutium” all’intera Regione.
Al termine, per ora, di questa mobilitazione in difesa della Provincia di Teramo vogliamo ringraziare i tanti cittadini che ci hanno seguito ed appoggiato partecipando anche alla manifestazione a L’Aquila durante il Consiglio Regionale lo scorso 23 ottobre.
Vogliamo concludere questa analisi della battaglia vinta per la nostra Città, classificando i nostri politici ed amministratori locali in tre categorie:
coloro che ci sono stati vicini nella difesa (per la verità davvero pochi)
quelli che con indifferenza totale si sono sempre disinteressati della questione
altri soggetti politici che dapprima hanno fatto una difesa d’ufficio per poi abbandonare Teramo e la sua comunità verso altri lidi, non appena il Governo approvò il famigerato Decreto-Legge. Terremo conto in futuro i nomi di questi ultimi che sicuramente non saranno considerati come benemeriti cittadini del teramano.
Se il Comandante Schettino ha trovato, come sembra, delle opinabili giustificazioni sull’abbandono della sua nave, noi non accetteremo alcuna giustificazione da chi si è comportato in questo modo.
Teramo Nostra, che non si è battuta solo per l’orgoglio di campanile chiede che l’Ente Provincia venga al contrario potenziato quale elemento indispensabile di raccordo tra Regioni e Comuni, quale livello politico intermedio previsto dalla Costituzione e utile ai cittadini. A tal fine occorre ripristinare e migliorare i ruoli di tutela dell’ambiente e promozione culturale, rilanciando anche un adeguata politica per la realizzazione di necessarie e comode strade di collegamento tra le zone periferiche e Teramo Capoluogo.


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