Riperimetrazione Borsacchio: l'ira di Rapagnà contro l'inciucio in consiglio regionale

11 Maggio 2012   13:23  

La “riperimetrazione” dei confini della Riserva Naturale Regionale Guidata del Borsacchio è stata approvata dal Consiglio Regionale con una maggioranza “trasversale e concorrente” formata dal centrodestra e dal PD, con 30 Consiglieri votanti, di cui 29 favorevoli ed 1 contrario.Corrisponde al vero dunque il fatto che tutti i Consiglieri del PD presenti in aula hanno votato il sub-emendamento n. 818 presentato dai Consiglieri Rabuffo e Venturoni, contenente la planimetria dei nuovi confini della Riserva in un'area “variabile” tra 1148 e 1150 ettari, con il quale viene abrogato l'art. 1 della precedente legge n. 6 del 2005 che viene sostituito dal nuovo art. 01 contenente il testo di una “nuova legge” composto da 18 articoli bis.

La conseguenza immediata della prima votazione e quella di fare “decadere” la quasi totalità degli emendamenti e sub-emendamenti presentati dalle opposizioni, anche a fini ostruzionistici.

La responsabilità di quanto accaduto non è solo del Consiglio Regionale attuale che da tre anni discute indefessamente di come “modificare o cancellare” la Riserva del Borsacchio: ancora più grave è la responsabilità, “amministrativa e penale” delle Amministrazioni Comunali di Roseto e Giulianova, della Provincia di Teramo e della stessa Giunta Regionale per non avere provveduto in 6 anni alla sistemazione dei cartelli segnaletici perimetrali e di quelli lungo le strade di accesso alla Riserva, alla elaborazione di un progetto pilota di gestione finalizzato all’occupazione di disoccupati ed inoccupati, alla istituzione dell’Organo di gestione e all’adozione del Piano di Assetto Naturalistico della Riserva.

In tale “vacanza della legge” si sono inseriti i Consiglieri Regionali Rabuffo, Venturoni e Ruffini proponendo ed approvando nuovi confini della Riserva che escludendo diverse aree di particolare pregio ambientale e naturalistico e l'intera zona del Parco e del Quartiere dell'Annunziata di Giulianova: e tutto è stato messo in opera senza passare per una “Conferenza dei Servizi” e scavalcando arbitrariamente procedure e vincoli stabiliti dalle normative vigenti.Senza il comportamento “sconsiderato” dei diversi soggetti istituzionali, tutto quello che è stato fatto nel corso della “drammatica” seduta del Consiglio Regionale non sarebbe stato possibile né fare e né giustificare.

Per quanto riguarda la “nuova” Amministrazione Comunale di Roseto, guidata dal Sindaco Enio Pavone e dal Vice-Sindaco Alfonso Montese, essa, con la scelta di “riperimetrazione” proposta e condivisa anche dai Liberaldemocratici e dalla Lista Civica Obiettivo Comune, sancisce con i fatti la perfetta “continuità sostanziale” con le scelte “speculatorie e sanatorie” della precedente Amministrazione a guida PD.

Si esauriscono così, ad appena un anno dall'insediamento, le promesse rinnovatrici sbandierate nel corso della campagna elettorale e scritte nei programmi dei Candidati a Sindaco e delle Liste ad essi collegati, disattendendo le attese e le speranze di cambiamento dei tanti elettori di Roseto che, in buona fede, ci hanno creduto.

Solo la Lista Civica “Città per Vivere”, a differenza di altri, ha mantenuto fede al programma elettorale negando il sostegno e l'apparentamento al ballottaggio sia al Candidato Sindaco Teresa Ginoble che al Candidato Sindaco Enio Pavone.

Dovrebbero molto riflettere e farsi da parte quegli esponenti politici locali di quegli stessi partiti che si sono, invece, alleati e apparentati con quello stesso PD che è stata la causa prima di una sconfitta “politica e ambientale” che avrà enormi ripercussioni sia a livello locale che regionale.

Pio Rapagnà – Città per Vivere

CHI HA VOTATO PER LA RIPERIMETRAZIONE: 

SI 

Il presidente Gianni Chiodi

gli assessori Alfredo Castiglione, Luigi De Fanis, Angelo Di Paolo, Mauro Febbo, Paolo Gatti, Gianfranco Giuliante, Carlo Masci, Giandonato Morra.

il presidente del Consiglio regionale Nazario Pagano

I consiglieri Federica e Ricardo Chiavaroli, Walter Di Bastiano, Emiliano Di Matteo, Emilio Iampieri, Alessandra Petri, Luca Ricciuti, Lorenzo Sospiri, Giuseppe Tgaliente, Lanfranco Venturoni, Nicoletta Verì. Emilio Nasuti (misto), Antonio Prospero (Rialzati Abruzzo), Berardo Rabuffo (Fli), Claudio Ruffini (Pd), Luciano Terra (Rialzati Abruzzo).

NO

Maurizio Acerbo (Rc), Franco Caramanico (misto), Camillo D’Alessandro (Pd), Cesare D’Alessandro (Idv), Giovanni D’Amico (Pd), Giuseppe Di Luca (Pd), Lucrezio Paolini (Idv), Antonio Saia (Comunisti italiani), Camillo Sulpizio (Idv).

ASSENTI

Daniela Stati (Fli), Marinella Sclocco (Pd), Paolo Palomba (Idv), Luigi Milano (Api), Antonio Menna (Udc), Giuseppe Di Pangrazio (Pd), il candidato sindaco a L’Aquila Giorgio De Matteis (Mpa), Carlo Costantini (Idv), Walter Caporale (Verdi) e Nicola Argirò (Pdl).


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