''Riperimettrazione Borsacchio: una storia disonesta e di pochezza dei politici abruzzesi''

29 Giugno 2012   13:00  

Riceviamo e pubblichiamo dal Comitato Riserva Naturale Regionale Guidata Borsacchio

''E così, nella seduta del 19/06/2012, il Consiglio Regionale ha riapprovato la Deliberazione Legislativa n. 113/5 dell’8/5/2012, licenziando i nuovi confini della Riserva Naturale Regionale Guidata Borsacchio, con 24 voti favorevoli e 13 contrari.

Con pochi scrupoli di buona parte degli amministratori e rappresentanti politici che a tale decisione hanno partecipato. Una decisione chiaramente disonesta. Disonesta perché ha sottratto alla Collettività una grande opportunità, favorendo gli interessi economici di pochi. A danno di tutti.

Abbiamo perso l’opportunità di salvare un rarissimo tratto di fascia costiera non ancora edificato: vedremo ora nascervi palazzine e stabilimenti balneari. La pineta e la macchia mediterranea non avranno più modo di riformarvisi.

Avremmo potuto promuovere il nostro territorio, sul mercato nazionale ed internazionale del turismo, grazie alla formidabile efficacia trainante di una Riserva Naturale con arenili dorati e verdi colline a fare da sfondo.

Questo non sarà più possibile. Ed il turismo mondiale, sempre più in cerca di natura, rivolgerà la sua attenzione altrove. Potevamo porre un freno alla svalutazione commerciale del territorio, anche dal punto di vista edilizio.

E invece, le centinaia e migliaia di appartamenti costruiti negli ultimi lustri, rimarranno sempre più desolatamente inutilizzati ed invenduti, subendo un forte calo dei prezzi, con perdita di appeal per l’intero comparto delle costruzioni.

Avremmo potuto orgogliosamente mostrare ai nostri figli e nipoti come era dolce la marina di Montepagano, prima che lo straordinario boom demografico e migratorio del ventesimo secolo la trasformasse e cementificasse irreversibilmente.

Quella marina, attraversata un tempo da greggi e pastori, cantata da D’Annunzio e fatta rivivere, con luci, silenzi e sentimenti, dalle tele di Pasquale Celommi. Tutto questo non è ora più possibile. E continuiamo dolorosamente a chiederci: perché tanta cieca indifferenza del Governatore, dei Sindaci e di buona parte dei Consiglieri regionali e comunali che, pur potendo, non lo hanno impedito? Avranno avuto una sola buona ragione? Purtroppo nessuna buona ragione li può giustificare.

E’ la sola risposta. Perché l’unica spiegazione del loro comportamento è di non aver saputo dire no a chi, con mezzi economici convincenti, gli ha imposto il solo interesse realmente tutelato in questa sporca vicenda: lo spessore del suo portafoglio.''

 


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