Conversazioni online rivelano dettagli inquietanti sulla morte del giovane studente; la famiglia respinge l'ipotesi del suicidio e chiede giustizia.
La tragica scomparsa di Andrea Prospero, giovane studente universitario originario di Lanciano, ha assunto contorni ancora più drammatici con l'arresto di un diciottenne romano, accusato di istigazione al suicidio. Le indagini hanno portato alla luce una serie di chat nelle quali il ragazzo avrebbe incoraggiato Andrea a compiere l'estremo gesto, fornendogli dettagli su come procedere.
Secondo quanto emerso, le conversazioni online tra i due giovani erano di natura particolarmente delicata. Andrea avrebbe espresso i suoi dubbi e le sue paure riguardo al suicidio, ricevendo in risposta incoraggiamenti e istruzioni dettagliate su come portare a termine l'atto. In un momento cruciale, quando Andrea ha smesso di rispondere, l'arrestato avrebbe scritto a un terzo interlocutore: "Guarda che stai parlando con un morto". Un'affermazione che getta una luce inquietante sull'intera vicenda.
La famiglia di Andrea ha sempre manifestato scetticismo riguardo all'ipotesi del suicidio. Il padre, Michele Prospero, ha dichiarato: "Sinceramente, ho ancora dei dubbi che lo abbia fatto, volontariamente o aiutato da qualcuno. Io sono sempre del parere che si tratti di omicidio". Anche la sorella gemella, Anna, ha espresso la sua incredulità, affermando: "Non crediamo al suicidio, vogliamo la verità".